Tragico addio a Catricalà La politica sotto choc
Sembra esserci il male oscuro, la depressione, dietro alla morte, a 69 anni, di Antonio Catricalà, ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio ed ex Garante dell'Antitrust. Si è ucciso con un colpo di pistola alla testa, ieri mattina, sul balcone della sua elegante casa ai Parioli. «Si era alzato presto. Poi ho sentito un colpo e l'ho trovato steso a terra a pancia in giù. Negli ultimi tempi era depresso, non aveva alcuna malattia grave» ha raccontato la moglie agli investigatori. Diana Agosti, 62 anni, capo Dipartimento per le Politiche europee a Palazzo Chigi, non appena ha visto il marito sul balcone ha telefonato al 118. E i sanitari hanno allertato la polizia. La pistola, una Smith & Wesson calibro 38 regolarmente detenuta, è stata trovata sotto il corpo. In casa non è stato ritrovato alcun biglietto d'addio. Il pm Giovanni Bertolini ha aperto, come «atto dovuto», un fascicolo per «istigazione al suicidio» e ha disposto l'autopsia. Appena sei giorni fa Catricalà, calabrese, avvocato e magistrato, era stato nominato presidente del Consiglio direttivo dell'Istituto grandi infrastrutture (Igi), professionali. Tanti e vari i successi professionali raggiunti: Catricalà è stato un dirigente della pubblica amministrazione e un politico, un «servitore dello Stato». La sua morte ha scioccato il mondo politico, non solo del centro destra con i cui governi Catricalà collaborò in qualità di segretario generale della presidenza del Consiglio. Silvio Berlusconi si definisce «dolorosamente colpito» dalla sua scomparsa definendolo «un servitore dello Stato, un protagonista della vita pubblica di alto livello». Un «dolore fortissimo» per il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta suo «grande amico» che ha ritenuto «un onore e un privilegio» lavorare con lui. -- GRA.LON.© RIPRODUZIONE RISERVATA