Clementi ucciso da un mix di farmaci e droghe

Rosario Padovano / CAORLE Alberto Clementi è morto per avere assunto un mix di sostanze. Questo l'esito dell'autopsia cui è stata sottoposta la salma del campione di body building, trovato morto nel bagno, martedì sera nella cella mortuaria di via Friuli a Portogruaro. Il campione verrà ricordato questa sera alle 18 nel rosario in suffragio, programmato nel duomo di Santo Stefano dove domani alle 14.30 verranno celebrati funerali. La Procura di Pordenone ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura di Alberto, ma il pubblico ministero che indaga sulla morte del culturista 49enne ha appena cominciato il suo lavoro. Antonello Cirnelli, medico legale che ha condotto l'esame autoptico, ha esaminato le parti esterne del corpo e ha stabilito che a uccidere Clementi è stata una sostanza che al 99% è cocaina. Ma non solo. Sarebbero emerse anche tracce di altre sostanze: o un altro tipo di stupefacenti oppure dei farmaci. Sono stati prelevati i tessuti. L'esito dei campioni raccolti sarà pronto tra 40 giorni, così come il rapporto del perito tossicologico che ha affiancato il medico nel corso dell'autopsia. È stato un esame complesso. La prima parte ha visto anche la partecipazione del comandante dei carabinieri della stazione di Caorle, Francesco Lambiase. La seconda si è conclusa solo nella prima mattina di ieri, quando uil medico legale ha steso il rapporto da inviare alla Procura di Pordenone. Anche il lavoro dei militari di Caorle e della compagnia di Portogruaro continua e si incentrerà, soprattutto, sui rapporti che Alberto Clementi manteneva con i suoi contatti più stretti. Figlio della maestra Gianna Clementi, e come lei nativo di Torre di Mosto, Alberto prese il cognome della madre e crebbe a Caorle, circondato dall'amore dei nonni materni che gestivano una macelleria. Dotato di una grande passione per i pesi e la palestra, fin da ragazzino si è dilettato nella pratica del body building, coltivando la quale ha vinto diversi trofei internazionali, come quello nel 1990 a Barcellona. Il successo di cui però molti andavano orgogliosi in città era il titolo italiano maturato a Peschiera del Garda nel 2013. In quel periodo Clementi era all'apice del successo e al massimo della sua forma fisica. A Caorle il lutto è palpabile, perché Clementi era conosciuto come una persona sempre disponibile ad aiutare chi aveva bisogno. --© RIPRODUZIONE RISERVATA