Pro-Gest, bond per 200 milioni «Nessun cambio di controllo»
treviso«Questa è un'operazione che noi abbiamo fatto per risistemare alcuni prestiti. Ma Carlyle non entrerà nel capitale, la famiglia resta azionista di Pro-Gest. È stato un po' come quando si cambia il conto in banca, dovevamo mettere a posto alcuni vecchi finanziamenti ed avere le risorse per stare tranquilli per il futuro».Bruno Zago, a capo di Pro-Gest, spiega con poche semplici parole il collocamento di 200 milioni di bond complessivi al gigante mondiale della finanza Carlyle. Un'operazione che è stata comunicata alcuni giorni fa. Il gruppo cartario trevigiano, con le proprie controllate Cartiere Villa Lagarina e Tolentino, ha siglato un accordo con la piattaforma Global Credit di Carlyle che prevede la sottoscrizione per l'emissione di obbligazioni collocate privatamente per un ammontare rispettivamente di 90 milioni e 35 milioni. L'operazione è subordinata al soddisfacimento di condizioni e, come conferma anche Zago, è previsto che si concluda entro dicembre 2020. I proventi dei bond con scadenza 2025 «saranno utilizzati per rifinanziare l'indebitamento esistente e rafforzare la struttura del capitale del Gruppo Pro-Gest, al fine di supportare il recente ripristino delle attività dell'impianto di Mantova ed il core business del gruppo» afferma una nota. Ma non è tutto, perché la piattaforma di Carlyle si è anche impegnata a sottoscrivere obbligazioni aggiuntive, da emettersi da parte di Cartitalia, un'altra controllata di Pro-Gest, per un ammontare sino ad un massimo di 75 milioni, per un importo complessivo dell'operazione fino ad un massimo di 200 milioni. Si prevede che le obbligazioni aggiuntive saranno emesse entro la fine del 2021 e supporteranno la crescita del Gruppo.Secondo i dati al 30 settembre 2020, l'indebitamento finanziario netto di Pro-Gest ammonta ad 442,3 milioni in miglioramento. La liquidità a disposizione è pari a 45,6 milioni. I ricavi sono stati a 323,7 milioni con un ebitda di 58 milioni di euro. A fine novembre il gruppo aveva comunicato il non rispetto di alcuni parametri finanziari (tipicamente previsti nelle emissioni obbligazionarie) sulla base dei dati di giugno 2020. In effetti gli investimenti in questi anni per realizzare il grande sogno della cartiera ex Burgo sono stati impegnativi. E il Covid ha creato non pochi problemi per il fermo attività. Pro-Gest ha anche l'incognita della multa Antitrust, pari a 47,5 milioni di euro. L'autorità Garante per la Concorrenza e la tutela del Mercato ha concesso una rateazione della sanzione a 30 rate, e in funzione dell'udienza al Tar prevista per marzo 2021, non è previsto nessun esborso finanziario aggiuntivo fino a sentenza, oltre alla prima rata già pagata nel febbraio 2020. La cartiera di Mantova è rientrata funzione una decina di giorni fa. «Attualmente - spiega Zago - siamo al 50% della capacità produttiva, livello che manterremo per un mese per controllare i diversi impatti, come le emissioni. Ma poi contiamo di aumentare e portarla almeno al 92-95% nel 2021. Se raggiungeremo quel livello significa 450 mila tonnellate di produzione da carta riciclata. E lì avremmo fatto un buon lavoro».Il gigante di Mantova, nella fabbrica sospesa firmata da Pier Luigi Nervi, impiega 150 lavoratori e 500 dall'indotto, ed alla fine avrà richiesto un intervento di investimento complessivo di circa 300 milioni di euro. -- Roberta Paolini