Stroncato da un infarto, muore a 41 anni davanti alla locanda in cui alloggiava

Giovanni Monforte / MEOLOLo hanno trovato a terra, privo di vita, davanti al bar della locanda in cui alloggiava da circa un mese per motivi di lavoro. A stroncarlo, con ogni probabilità, un malore fulminante. La vittima è Andrea Trevisiol, 41 anni, residente a Meolo. La tragedia si è consumata a Bosaro, un piccolo Comune del Medio Polesine. In provincia di Rovigo, Trevisiol si era trasferito da poco più di un mese, dopo essere stato assunto nell'enorme magazzino che Amazon ha inaugurato lo scorso settembre tra Castelguglielmo e San Bellino. Il corpo senza vita di Trevisiol è stato trovato ieri mattina, intorno alle 8.30, all'ingresso della Locanda del Sorriso, dove l'uomo alloggiava in questo periodo. Sul posto si sono precipitati i sanitari del Suem 118, ma ai medici non è rimasto che constatare il decesso dell'uomo. Sul luogo della tragedia sono arrivati anche i carabinieri, che hanno avvisato i titolari della locanda.Secondo una prima ricostruzione, Andrea Trevisiol potrebbe essere rimasto vittima di un malore fulminante, che non gli ha lasciato scampo. Spetterà comunque al magistrato di turno della Procura di Rovigo, informato dell'accaduto, valutare se disporre eventuali approfondimenti sulla salma. Andrea Trevisiol era residente a Meolo, in via Vallio, non lontano dal centro del paese. Era nato l'8 marzo 1979 a Torino e, prima di arrivare nel Veneto Orientale, aveva vissuto in altre zone d'Italia, l'ultima delle quali Milis, in provincia di Oristano. A Meolo era arrivato nel settembre del 2017. In paese si era subito trovato bene, tanto che, dopo circa cinque mesi, aveva deciso di stabilirsi definitivamente a Meolo, iniziando a cercare casa. A metà del 2018 aveva preso anche la residenza in paese. Non era sposato, ma in paese lo si vedeva spesso con la compagna, a bere un caffè nei bar del centro oppure all'edicola. Nel periodo meolese aveva lavorato come servizio d'ordine. Da circa un mese si era trasferito in Polesine per motivi di lavoro, dopo essere stato assunto come dipendente nel nuovo magazzino di Amazon. Un centro che, una volta a regime, darà lavoro ad almeno 900 dipendenti. Tanti per quella piccola realtà del Polesine. Così per i neo assunti si è posto il problema di trovare una sistemazione dal punto di vista abitativo. Un aiuto ai giovani dipendenti è arrivato proprio dai titolari della Locanda del Sorriso, Giuliana Crescenzo e il marito Samuele, che hanno deciso di mettere a disposizione a prezzi calmierati le camere della loro attività ricettiva. Annesse al bar ristorante, ma con accesso indipendente. Anche Trevisiol aveva approfittato di questa opportunità. «Della tragedia mi hanno informato i carabinieri. Andrea era da noi da circa un mese o poco più», racconta Samuele, «era arrivato per una settimana, poi era andato via per 15 giorni e, quando è ritornato, ci siamo risentiti per telefono. Le camere sono un'unità a parte rispetto al ristorante bar. Lui aveva la chiave e, anche se la locanda in questo momento è chiusa, lui poteva entrare e uscire come voleva. Ultimamente mi diceva che non era stato bene». I conoscenti a Meolo lo avevano sentito l'ultima volta due giorni fa. --© RIPRODUZIONE RISERVATA