Wind Tre, Sky e Vodafone aprono alla rete unica
Sandra Riccio / milanoNuovi tasselli si aggiungono alla creazione della rete unica per la banda ultra larga in Italia. Le attese per questa infrastruttura di ultima generazione, che aprirà a una nuova era tecnologica e farà arrivare Internet ultraveloce nelle case delle famiglie, è grande. L'opportunità è per tutto il Paese. Giovedì, dopo una disputa durata settimane, è arrivato il via libera all'accordo politico su questo mega-progetto che è nato su spinta di Tim ma che sarà aperto a tutti gli operatori tlc e alla partecipazione dello Stato attraverso Cassa depositi e prestiti (Cdp). Dopo il semaforo verde del governo, gli occhi saranno puntati sul Cda di Tim che lunedì varerà il nuovo veicolo FiberCop, la società per la rete secondaria (quella che dagli armadietti in strada arriva direttamente nelle abitazioni) a cui partecipano già il fondo Usa KKR e Fastweb. Sarà questo il primo vero mattone nella costruzione del futuro delle infrastrutture digitali del nostro Paese. Intanto ieri è arrivata l'apertura di alcuni tra i maggiori operatori del mercato: Sky Italia, Vodafone Italia e Wind Tre, le tre società che avevano manifestato preoccupazione sul progetto rete unica si sono espressi positivamente dopo un incontro con i ministri dell''Economia Roberto Gualtieri e dello Sviluppo Stefano Patuanelli. Al termine dei colloqui, gli amministratori delegati di Sky Italia Maximo Ibarra Vodafone Italia Aldo Bisio e Wind Tre Jeffrey Hedberg hanno rilasciato una nota congiunta spiegando che il governo ha «illustrato le linee-guida del progetto di realizzazione di una rete unica per la banda ultra larga che garantisca un mercato competitivo, trasparente e neutrale». I manager hanno registrato con favore il clima costruttivo dell'incontro. Sulla nuova realtà e sulla natura che dovrà avere si sono espressi anche Fastweb e Tiscali, le due società che già hanno annunciato accordi con la newco in dirittura d'arrivo lunedì. «Con FiberCop le reti in rame ed in fibra presenti e future non saranno più (come lo sono ora) integrate dentro Tim ma scorporate in una società terza. Si tratta di una scelta epocale di separazione societaria della rete attraverso cui asset storicamente prerogativa di Tim verranno conferiti in un veicolo terzo, peraltro aperto alla partecipazione del governo e di altri operatori» hanno affermato Alberto Calcagno e Renato Soru, rispettivamente amministratori delegati di Fastweb e di Tiscali. FiberCop è «una sorta di "club investment" in cui i soggetti realmente interessati ad investire nelle reti possono trovare spazio e partecipare alle decisioni cruciali sulle infrastrutture nel Paese». I due top manager hanno scritto al ministri dell'Economia e a quello dello Sviluppo proprio in vista dell'incontro con i tre operatori Sky Italia, Vodafone Italia e Wind Tre. Sulla materia è intervenuto anche Franco Bernabè, ex presidente di Telecom che mesi fa aveva mostrato perplessità sul progetto. «Che si chiami rete unica o si chiami in un altro modo è irrilevante: Il problema è quanti investimenti vengono dedicati a trasformare la rete italiana che è una rete multipla, con tanti operatori e ognuno ha un ruolo importante». Bernabè, davanti a un percorso lungo e oneroso si chiedeva se non fosse meglio puntare sul 5G invece che sulla rete fissa. Che la strada sia in salita lo crede ancora: «È un processo che richiederà un tempo molto lungo e che deve vedere il coordinamento degli sforzi di tutti gli operatori - ha sottolineato -. L'obiettivo alla fine resta superare il digital divide e aiutare le "aree grigie"». -© RIPRODUZIONE RISERVATA