Paolo, Raffaele, Camillo, Guido Roberto e Nicola: gli ultimi morti

VENEZIAPaolo Gatto, l'ottico per antonomasia, è mancato all'età di 84 anni all'ospedale di Mestre, dov'era ricoverato da qualche giorno. Le sue condizioni di salute erano precarie da qualche mese. Gli occhiali erano la sua vita e nonostante fosse in pensione, continuava ogni giorno (tranne l'ultimo periodo), a recarsi nell'ottica che porta il cognome di famiglia, in Galleria Matteotti, gestita dal figlio Michele. Aveva iniziato a lavorare nel settore dagli anni Sessanta, prima da Ceccarello, fabbrica di Occhiali della Riviera, successivamente da Bardelle a Venezia. Assieme a Carlo Bardelle negli anni Ottanta aveva aperto in Corso del Popolo, per poi spostarsi in Galleria Matteotti, dove l'Ottica Gatto ha casa tuttora. «È sempre stato appassionato del suo mestiere», lo ricorda il figlio, «onesto, un professionista d'altri tempi, sorridente, cordiale con tutti». Oltre al figlio Michele, che ha seguito le sue orme, Gatto lascia la figlia Cristina e la moglie Nerina. Tutta la famiglia risiede a Favaro, in zona campi sportivi. Lo ricorda ancora il figlio: «Amava scherzare, ridere, ma soprattutto ciò che più amava era venire in negozio anche se oramai c'ero io, chiacchierare con i clienti di una vita, passare il tempo tra gli occhiali».Storico negoziante, era conosciuto praticamente da tutti i commercianti della zona. Affabile, cordiale, uomo d'altri tempi. Dopo la cerimonia in forma ristretta, sarà cremato e riposerà nel cimitero di Favaro. A Mestre è deceduto Raffaele Zornetta, 58 anni, originario di Mira ma mestrino doc da moltissimi anni, consulente finanziario di banca Fideuram di riviera XX Settembre, la sua seconda famiglia. «Grande collega, generoso, serio», lo ricorda il collega, Fabrizio Coniglio, presidente di Mestre Off Limits «ci mancherà tantissimo». Condoglianze sono state espresse anche dal responsabile provinciale di Fideuram, Alessandro Castana: «Era un po' che si trovava in ospedale, ma noi abbiamo sempre creduto nel miracolo, abbiamo sempre pensato potesse farcela. Lo conoscevo da vent'anni, era una persona corretta, buona, gentile, un uomo che andava d'accordo con tutti». «Lo ricorderemo per la sua dignità, onestà, disponibilità, mancherà tanto a noi e ai clienti ai quali ha trasmesso tutta la professionalità e amicizia in tanti anni di lavoro condiviso» il messaggio di cordoglio dei colleghi di Mestre. L'altro deceduto è Camillo Carraro, 63 anni di Mestre.Altri due decessi a San Donà. Si tratta di due anziani residenti in città che erano ricoverati al Covid di Jesolo. Giovedì sera è spirato il 77enne Guido Rossin, pensionato, ex dipendente della azienda Stimma che lascia la moglie a lui molto legata e i molti amici e conoscenti nel basso Piave, affranti per la sua scomparsa. Ieri pomeriggio si è aggiunto un altro lutto in città a seguito della morte di Roberto Ceolin, 72 anni, sempre residente a San Donà. Pensionato, sportivo, è spirato improvvisamente dopo aver contratto il virus che non lascia scampo. Per le famiglie, oltre al dolore per la scomparsa dei loro cari, anche l'impossibiità di assistere alla cerimonia funebre a causa delle restrizioni del decreto del Governo.Spinea piange il suo terzo cittadino vittima del coronavirus: si è spento ieri, all''ospedale di Dolo, dove era ricoverato, Nicola Crispo. Il 78enne era un ex operaio in pensione, sposato e padre di tre figli. Crispo aveva contratto il virus e si trovava in terapia intensiva a Dolo da circa quindici giorni. Non soffriva di altre patologie pregresse, e per questo i familiari e i medici nutrivano la speranza che riuscisse a superare la malattia. Purtroppo, però, l'infezione da Covid-19 si è manifestata in una forma molto aggressiva e non c'è stato niente da fare. L'uomo è spirato ieri dopo due settimane di ricovero, lasciando profondamente addolorati tutti i suoi parenti. Crispo lascia la moglie Vanda, con cui abitava a Spinea, e tre figli: Maurizio, Luca e Stefano. --Marta ArticoGiovanni CagnassiCarlo Romeo © RIPRODUZIONE RISERVATA