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Marina GrassoQUERO VAS. Il nome è tutto un programma. E il programma è ancor più appassionante del nome. Perché la neonata "Confraternita del Grasso" non è solo un'idea simpatica e controcorrente in un'epoca lipofobica. Ma una realtà con finalità di ricerca ben diverse da luculliani banchetti. La sua sede è nella Locanda Solagna di Quero Vas. Ed è nata proprio da un'intuizione di Andrea Riboni, che la gestisce da un paio d'anni: «Volevo perdere qualche chilo» racconta «e ho cominciato a seguire una dieta indicatami da una bravissima nutrizionista. È bizzarro, ma sono state proprio grazie ad alcune considerazioni maturate lungo questo percorso, che mi è venuta l'idea di comprendere meglio il mondo del grasso, troppo spesso sbrigativamente considerato elemento negativo, ma in molti casi "buono" e necessario al nostro corpo come il carburante a un motore. Ho, insomma, voluto riunire appassionati di cucina ma anche di nutrizione e invitare studiosi di storia, di cultura e di lifestyle, per dare spazio tanto al lato godereccio quanto a quello della riflessione accademica sul tema». Spirito d'accoglienzaVa detto che Andrea, 37 anni, dopo una laurea in Scienze Giuridiche e un soggiorno in Canada per migliorare il suo inglese, ha conseguito anche la laurea in Scienze e Culture Gastronomiche all'Università di Pollenzo. Quindi è un "oste" dalla formazione poliedrica e dalla mentalità molto aperta, come si può constatare dalle grandi innovazioni introdotte nel locale che ha rilevato dagli zii, Gerardo Pillon e Carla Solagna, storici gestori della locanda accanto alla chiesa di Vas, da sempre punto di riferimento del paese che riserva lo stesso schietto spirito di accoglienza agli habitué locali e ai turisti che soggiornano nelle otto camere al piano di sopra. Innovazioni strutturali e gestionali che non hanno intaccato, bensì hanno rinsaldato, i legami della Locanda Solagna con il territorio: la cucina si approvvigiona quasi esclusivamente da produttori locali, nelle aziende dei quali Andrea è sempre pronto a portare gli ospiti della locanda, per far loro incontrare gli artigiani del gusto della zona. E sicuramente, per la festa di presentazione ufficiale della Confraternita, già fissata per il 10 agosto, saranno numerosi gli ospiti che arriveranno anche da lontano per gustare il tanto "demonizzato" grasso, ma anche per approfondirne la conoscenza teorica e storica. Spiega ancora Andrea: «La Confraternita non vuole solo elogiare quanto il grasso arricchisca e rende appetitosi cibi e preparazioni. Mi piacerebbe, ad esempio, approfondire perché in una zona come la nostra, dove l'allevamento del maiale era patrimonio di ogni famiglia e dove la realizzazione di salumi e insaccati è un autentico patrimonio culturale, non è stata mai selezionata una razza specifica di maiali, così com'è avvenuto in aree altrettanto vocate. Penso, ad esempio, alla Cinta Senese o il suino Nero dei Nebrodi e mi chiedo perché non esista, o non sia stata identificata, una specifica razza suina della Valbelluna o di un'area più vasta che la include. E non sarà meno avvincente indagare l'utilizzo del grasso anche in altri frangenti, come quello meccanico che oggi si affida esclusivamente agli oli sintetici, ma la cui storia è intrecciata con i grassi animali e vegetali». Per la comunitàL'obiettivo principale di Andrea è che la sua locanda sia sempre più un punto di riferimento culturale per la comunità locale e non solo: «Abbiamo già coinvolto studiosi e appassionati che sicuramente sapranno dare vita a incontri in cui la cucina del nostro chef Raffaele Minute, che ogni giorno fa la spesa direttamente dai produttori locali, sarà un momento importante ma non esclusivo. Conto - ma dovrei dire "contiamo", perché condivido questo progetto con un gruppo di appassionati amici - di poter costruire una comunità intorno a questa ricerca, a questo desiderio di esplorare uno degli elementi fondamentali della nostra alimentazione, oltre che della nostra gastronomia. Credo possa diventare importante sia per dare sempre maggior valore agli aspetti culturali della tavola, quanto per invitare sempre più interessati a questo tema a Vas, perché il suo spettacolare territorio è anche una grande fucina a cielo aperto di culture del gusto». --© RIPRODUZIONE RISERVATA