Veneto, i contagiati salgono a sedici Dodici a Vo', grave un 67enne di Mira

Francesco FurlanVENEZIA. Un paziente morto, altri quindici contagiati. E tra loro un 67enne di Mira in Rianimazione e tre operatori sanitari dell'ospedale di Dolo. Un paese intero, Vo', in quarantena, reparti ospedalieri da sanificare, messaggi whatsapp tossici che diffondono fake news alimentando la paura di frequentare luoghi pubblici. Da Wenzhou al Veneto, il coronavirus ci è entrato in casa. Nel modo più inatteso, di rimbalzo, colpendo per primi tre pensionati che in Cina non ci sono mai stati: due con la passione di giocare a carte nello stesso bar di fronte al municipio di Vo', e un terzo di Mira, un ex autista di scuolabus ricoverato in terapia intensiva a Padova il cui primo pensiero è sempre stato occuparsi dei nipoti. La sberla del contagio è tale che anche il patriarcato di Venezia ha ricordato ai propri parroci che, il gesto della pace, non è obbligatorio: nei giorni del coronavirus se ne può fare a meno. «diffusione autoctona»«Siamo passati da una fase di importazione ad una di diffusione autoctona del virus, come era avvenuto ad esempio in Veneto per la West Nile». «Un salto importante», per dirla con le parole di Giorgio Palù, ordinario di microbiologia e virologia all'Università di Padova. «Ora bisogna capire se questi rimarranno casi isolati o se si tratta di un'endemia, perlomeno in Lombardia e Veneto». Per cercare di capirlo ieri si è tenuto un vertice dell'Unità di crisi convocata nella sede regionale della protezione civile, a Marghera, iniziato alle 9 e durato fino a sera, con un collegamento nel pomeriggio con la presidenza del Consiglio, cui hanno partecipato tra gli altri il presidente Luca Zaia, l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, e il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D'Incà. A Zaia è arrivata anche la telefonata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che si è informato sulla situazione. In serata l'ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza e da Zaia per arginare la diffusione del virus. I numeri del contagioIn un quadro epidemiologico in continua evoluzione ecco i numeri veneti: una vittima, Adriano Trevisan, 77enne di Vo'. Perché, si sono chiesti in molti in queste ore, è stato sottoposto a tampone solo dopo due settimane il suo ricovero nell'ospedale di Schiavonia? La risposta l'ha data ieri Francesca Russo, a capo del Dipartimento di prevenzione della sanità pubblica della Regione. «Il paziente si è presentato con un quadro di polmonite e non presentava il criterio principale per la diagnosi che è quello epidemiologico: non tornava da aree a rischio e non aveva contatti con soggetti provenienti da aree a rischio. Quando è emerso che con le normali terapie per la polmonite non migliorava, è stato fatto il test». Altri undici i casi di contagio tra i residenti del paese, compreso il 67enne risultato positivo già venerdì. Tra i nuovi casi anche due familiari della vittima, la moglie e la figlia. In attesa della risposta del tampone anche 8 cinesi, sempre di Vo', che gestiscono un piccolo laboratorio. All'ospedale di Dolo contagiati un medico, un infermiere e un operatore. A Vicenza un caso sospetto riguarda un militare americano ricoverato all'ospedale San Bortolo di Vicenza mentre una 17enne che ha soggiornato a Padova dal 3 al 16 febbraio, in isolamento all'ospedale di Vasto, è poi risultata negativa al test. Grave paziente di miraIl paziente di Mira, ricoverato in terapia intensiva a Padova, è in grave condizioni. Il 67enne si era presentato all'ospedale di Mirano il 13 febbraio, è stato mandato a casa ed è tornato il 17. Ricoverato e poi trasferito a Dolo dove, a causa dell'aggravarsi della sue condizioni, è finito in terapia intensiva prima a Dolo e poi a Padova. Medici e infermieri entrati in contatto con lui nei reparti dei due ospedali (pronto soccorso, medicina e geriatria) sono stati sottoposti a tampone, e tre sono risultati positivi. Tampone anche per i familiari dell'uomo. Altri provvedimenti non sono previsti. I sindaci di Mira, Mirano e Dolo chiedono massima attenzione. Vo' in quarantenaVo' è un paese fantasma. Per cercare di alzare un muro per impedire la diffusione del virus ieri mattina il sindaco Giuliano Martini, farmacista del paese, ha disposto la chiusura di tutti i locali pubblici con l'eccezione dei supermercati, dei panifici e della farmacia, delle aziende, la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, compresa quelle religiose, e anche delle fermate del trasporto pubblico. Misure ribadite in serata dall'ordinanza del ministero. Situazione di isolamento anche per l'ospedale di Schiavonia. Il personale medico e infermieristico (150) e i pazienti (300) si stanno sottoponendo in queste ore al tampone. La protezione civile regionale ha montato 12 tende per 96 posti, a disposizione di personale medico e pazienti. Ospedale in difficoltàIniziata anche la mobilitazione del personale medico. Sotto pressione il reparto di infettivologia dell'ospedale di Padova. «Stiamo cercando personale dalle altre Usl da inviare a Padova», ha spiegato l'assessore Lanzarin, ricordando come si stiano facendo tutti i test del personale e dei pazienti dell'ospedale di Schiavonia. Mobilitati anche i medici di famiglia, e saranno reperibili telefonicamente dai propri pazienti, e se necessario dovranno visitare a domicilio, anche nel fine settimana, proprio per evitare assalti al pronto soccorso, come è successo ieri mattina all'ospedale di Dolo dove si sono presentati in novanta. «ho tosse, che faccio?» Il primo triage sarà telefonico. Chi presenta sintomi influenzali, tosse o stati febbrili dovrà, come prima cosa, chiamare il proprio medico di base. Il quale, a seconda dei quadro descritto, deciderà se sia il caso o meno di sottoporre il paziente al tampone. L'Unità di crisi ha deciso inoltre che il tampone sarà eseguito a tutti i pazienti ricoverati per l'influenza che presenteranno particolari difficoltà respiratorie. E d'intesa con l'Azienda Zero è stato disposto l'acquisto di distributori di disinfettanti che saranno installati nei luoghi d'incontro dei comuni veneti. --© RIPRODUZIONE RISERVATA