Fabio e l'energia del fare del bene «I ragazzi con noi si sentono creativi»
mestre. «Siamo freschi, con tanta voglia di fare. Utilizziamo i social per coinvolgere le persone e non abbiamo una sede fisica. Perché sono costi che evitiamo: le riunioni le facciamo in pizzeria, se serve». Fabio Caramel, 27 anni di Marcon, è il volto più noto dell'associazione "Uguale" che con 11 eventi ha già donato quasi 22 mila euro a progetti per l'aiuto al mondo della disabilità. Fabio è stato premiato nel marzo 2019 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, come eroe italiano, con tanti altri cittadini. La sua storia è nota: giovane calciatore, tesserato con lo Spinea, ha saltato una partita, importante per il campionato, per donare il suo midollo osseo. Quando aveva compiuto 18 anni, aveva aderito alla banca dati e sette anni dopo è stato contattato perché è stata riscontrata una compatibilità con un malato di leucemia. "Uguale" ha uno scopo da realizzare entro quest'anno: finanziare un parco giochi, accessibile anche ai disabili, al parco di Catene, a Marghera. «Siamo 35 soci. Con gli eventi arriviamo a mobilitare fino ad un centinaio di ragazzi, come volontari. Per l'ottanta per cento sono ragazzi come noi, di massimo 30 anni. A volte danno una mano anche i genitori. Come soci l'età va dai 25 ai 35 anni. Non abbiamo rimborsi», ci racconta. Il problema del ricambio generazione nel mondo dell'associazionismo è un problema reale, spiega Fabio. «È vero per le associazioni di vecchio stampo, che continuano a mobilitare persone via telefono o di persona e faticano con i nuovi strumenti. Noi, invece, proprio perché siamo giovani ci muoviamo in un modo diverso e al di là del tema solidale, quello della disabilità, che ci lega tutti, vediamo tanti ragazzi che finalmente si sentono creativi, mettendosi in gioco in prima persona e anche sbagliando, perché così si impara», dice Fabio. «Il mondo del lavoro non permette libertà di espressione e i ragazzi apprezzano la libertà di impegnarsi in prima persona e di fare esperienze diverse da quelle di studio e lavoro, per questo credo che servano a poco i corsi nelle scuole. Serve l'impegno diretto». "Uguale" organizza ogni anno una festa al parco Catene con musica, giochi, sport, risate. «Ci sono così tanti bisogni nella nostra società e il pubblico non garantisce risposte per tutti. Ma è giusto così: meglio la collaborazione pubblico-privato che costringe le persone a mobilitarsi in prima persona». --M.Ch. © RIPRODUZIONE RISERVATA