Controlli serrati anti Coronavirus Scali di Venezia cresce la paura
Carlo MionEugenio PendoliniVENEZIA. Mentre medici e scienziati di tutto il mondo corrono contro il tempo per trovare il vaccino al Coronavirus esploso nella città di Wuhan, Venezia mette in campo le contromisure necessarie a contrastare l'epidemia. Per il Prefetto, Vittorio Zappalorto, in città saranno intensificati i controlli su navi e aerei con a bordo passeggeri cinesi. Il ministero degli Esteri, da parte sua, sta predisponendo il piano di rientro per tutti italiani ancora oggi bloccati a Wuhan. Tra loro, anche Petra Vidali, la studentessa veneziana in Cina da settembre per un periodo di studio. Nel frattempo, però, i sindacati a contatto con passeggeri provenienti da tutto il mondo chiedono maggiori controlli e garanzie. La paura del contagio, tanto più dopo che l'Oms ha corretto il tiro sulla "gravità" della situazione, monta di ora in ora. IL PREFETTO«Non ho ancora emesso alcuna ordinanza in quanto il ministero della Sanità non ha ancora fornito indicazioni precise come comportarci. Come Prefetto ho chiesto a Polizia di frontiera, Usl e Autorità sanitaria portuale e aeroportuale di avere la massima attenzione su voli e navi che arrivano al Marco Polo e al porto dalla Cina e da scali derivati dalla Cina». Così il prefetto Vittorio Zappalorto mette ordine sui rischi che corre la città di Venezia, con il Carnevale dietro l'angolo e decine di migliaia di turisti attesi in centro storico. «All'arrivo di navi e aerei che avranno saranno controllate le temperature corporee delle persone che sbarcano». Una misura già presa quando ci fu la pandemia di Sars. FARNESINA Il Ministero degli Esteri, intanto, ha già pronto il piano di rientro degli oltre 50 italiani a oggi ancora bloccati nella città di Wuhan, in quarantena. Tra loro, anche la studentessa veneziana Petra Vidali che a breve sarà imbarcata per l'Italia prima di essere tenuta sotto osservazione per due settimane. Solo oggi, infatti, l'ambasciata italiana farà sapere agli studenti italiani bloccati in Cina le modalità di rientro messo a disposizione dalla Farnesina. IL PORTODiscorso diverso vale per il porto, dove è possibile che una nave partita dalla Cina, prima di giungere a Venezia, abbia fatto scalo in altri porti. La questione del Coronavirus sarà sicuramente affrontata, pur nei limiti che la legge consente al Cosp, durante uno dei prossimi Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica in vista del prossimo Carnevale. Si attendono le disposizioni del ministero della Salute. Dal canto loro, i rappresentanti del terminal Vtp fanno il punto della situazione: «Non sono al momento previste particolari misure sanitarie rispetto allo sbarco dei passeggeri al Porto di Venezia, al di là di quelle già in vigore. Il problema del possibile contagio da corona virus riguarderebbe infatti i passeggeri cinesi, che non sono però tra quelli che abitualmente sbarcano al terminal crocieristico. Problemi anche minori per il traffico di natura commerciale perché i cargo in arrivo dalla Cina hanno tempi di viaggio ovviamente più lunghi e sono soggetti a una sorta di quarantena naturale». AEROPORTOPreoccupati invece i lavoratori dello scalo Marco Polo. Sandro Niero, coordinatore Filt-Cgil, dopo l'allarme che è stato lanciato nei giorni scorsi, chiede nuovamente maggiori controlli per i dipendenti "esposti" ai viaggiatori. -- © RIPRODUZIONE RISERVATA