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L'appuntamentoMorti in Russiae Nuto RevelliCon riferimento a quanto pubblicato il 27 gennaio sulla "Nuova Venezia", dal titolo: "Alpini morti in Russia per la democrazia", senza alcun dubbio storico, ha pienamente ragione il segretario della Cgil di Treviso, Nicola Atalmi, nel ricordare che la disumana e disastrosa campagna di Russia fu un atto (miseramente fallito) di invasione. Per approfondire (anche) questa triste pagina italiana di morte e di sofferenza umana, a Castelfranco venerdì prossimo, lo scrittore Giuseppe Mendicino presenterà il libro: "Nuto Revelli - vita guerre libri". Nuto Revelli, amico fraterno di Mario Rigoni Stern e di Primo Levi, con le sue testimonianze riportate nel libro di Giuseppe Mendicino, descrive benissimo il dramma di quella spedizione militare di guerra. Franco PiacentiniLa replicaIl criteriodelle liste d'attesaRingraziamo il signor Toti per le parole spese a favore dell'ospedale di Mirano. La sua segnalazione alla "Nuova Venezia" riguardo alle tempistiche del tempo di attesa per le visite specialistiche, però, non descrive un caso specifico ma generalizza, incurante della complessità che esiste nelle procedure. Ci sono ad esempio cittadini che si lamentano di un'attesa per una prestazione e poi, verificando il caso, si scopre che non avevano alcuna urgenza e che si trattava di un controllo che poteva essere erogato senza fretta, ma sempre nel rispetto dei tempi. Va infatti ricordato che se la risposta non è fornita immediatamente, è proprio per garantire agli utenti la migliore soluzione possibile e appropriata (ovvero quanto un esame sia adeguato rispetto alle esigenze del paziente), all'interno del territorio dell'Usl 3, nei tempi previsti dalla legge. Ricordiamo che, a fronte di una domanda sempre in crescita, ci sono classi di priorità da rispettare: una cosa è una prima visita, un'altra sono i controlli. Inoltre non tutti i cittadini accettano la prima offerta che gli viene proposta dal Cup, ma si verifica sempre più la tendenza che si pretenda una risposta immediata (anche senza tener conto dei codici di priorità) e vicina a casa propria. Sarà cura dell'Azienda sanitaria, comunque, approfondire quanto esposto. Direzione Sanitaria Usl 3SicurezzaBrugnaroe le celle pieneVenezia è una città speciale e da alcuni anni ha anche un sindaco speciale, uno che non riesce a smettere di trasmettere informazioni pensando di valorizzare il suo operato, ma spesso sbaglia. Io penso che scrivere in un tweet, come riportato sabato scorso dalla Nuova Venezia, in occasione del fermo di uno spacciatore che «anche stanotte abbiamo avuto la cella piena», non trasmetta ai residenti e una sensazione di serenità e sicurezza perché se le celle sono piene forse esiste qualche problema di sicurezza. Infatti, credo che per un sindaco ragionevole e conscio del proprio buon operato, sarebbe un vero successo affermare con forza il contrario, e cioè: «Le celle sono vuote perché ho in mano la situazione». Inoltre Brugnaro non riesce proprio a digerire il fatto che le autorità cittadine responsabili dell'ordine pubblico siano prefetto e questore mentre il sindaco è, per esempio, autorità sanitaria e infatti la situazione della sanità a Venezia non è delle migliori. Ma si sa: per lui fare sempre il Fenomeno è un copione consolidato.Alessandro BiasioliLido di Venezia