Imprenditori preoccupati per il blocco dei commerci
VENEZIA. Gli imprenditori veneziani guardano con apprensione a quanto sta accadendo in Cina. Scambi a rischio con il blocco dei commerci in alcune aree del Paese. A seguito del coronavirus, le autorità cinesi hanno imposto il blocco ai trasporti. Oltre a Wuhan, sono chiusi i trasferimenti anche a Xiaogan, Enshi e Zhijiang: 41 milioni il numero di cittadini coinvolti dalle misure per contrastare l'emergenza. L'interscambio Venezia-Cina ha registrato nel 2018 ben 390 milioni di euro di merci in arrivo, con 133, 8 milioni di esportazioni. Tre le importazioni a Venezia e provincia quelle più importanti sono articoli di abbigliamento (168 milioni), apparecchiature elettroniche (37, 4 milioni), prodotti chimici (28, 9 milioni), articoli in pelle (27, 7 milioni) e prodotti altre industrie manifatturiere (20, 7 milioni). Da Venezia al mercato cinese partono macchinari e apparecchiature (31, 7 milioni), prodotti chimici (25 milioni) e prodotti di metallurgia (18, 7 milioni), apparecchiature elettriche (13, 6 milioni) articoli in pelle (9, 8 milioni) e bevande (4, 7 milioni). Ciò che sta invece già oggi colpendo l'economia veneziana è l'epidemia di peste suina africana verificatasi negli ultimi mesi in Cina. Il mercato del Paese asiatico è infatti il più importante al mondo e da mesi i produttori cinesi sono alla ricerca di suini negli altri Paesi. «Costi più alti stanno mettendo in difficoltà chi lavora le carni anche in provincia di Venezia», prosegue il segretario Cna alimentare della provincia di Venezia Michele Barison «oggi è diventato più difficile reperirli, la Cina è infatti il primo consumatore di maiali e sta facendo incetta di maiali anche in Veneto». --Nicola Brillo