Tennis, la coppa dell'Atp Debutta l'altra Davis

il casoStefano SemeraroSu un tennis che ormai necessita di un manuale di istruzioni - vedi i quattro tornei dello Slam che non riescono a mettersi d'accordo su come giocare il quinto set - ecco piombare da domani la Atp Cup, la terza gara a squadre maschile nel giro di quattro mesi. A settembre a Ginevra c'è stata la Laver Cup, la Ryder Cup del tennis; a novembre a Madrid hanno debuttato le Finali a 18 squadre della Coppa Davis riformata (e stravolta) dai miliardi del Kosmos Group di Gerard Piquè, prontamente ribattezzata Piquè Cup. L'Atp Cup, voluta dall'ex presidente dell'Atp Chris Kermode, che l'ha lasciata in eredità ad Andrea Gaudenzi, invece prevede 24 squadre e copre due settimane, spalmata in tre città australiane (Brisbane, Perth e Sydney dove si giocherà dai quarti in poi) con una formula a gironi che come al solito fa a pugni con lo spirito gioiosamente manicheo del tennis (o vinci, o sei fuori).Federer, che però è in conflitto d'interesse come organizzatore-giocatore della Laver Cup, e Wawrinka l'hanno snobbata - quindi la Svizzera non ci sarà, sostituita dalla Norvegia, visto che il criterio di ammissione è il ranking del miglior giocatore del Paese - e mancheranno anche Murray, Nishikori e il nostro Berrettini, variamente infortunati. Gli altri più forti invece ci sono: da Nadal a Djokovic, da Tsitsipas che ha tirato dentro la derelitta Grecia, a Zverev e Fognini (che ha sciolto la riserva dopo la nascita della piccola Farah), dai russi arrembanti Medvedev e Khachanov ai canadesi rampanti Auger-Aliassime e Shapovalov. L'Italia, che sarà guidata in panchina dal neo-coach di Fognini, il torinese Alberto Giraudo (il capitano lo sceglie il n. 1 della squadra), se la vedrà con Russia, Usa e Norvegia, e può sperare (magari da ripescata) nei quarti.Domanda: ma si sentiva davvero il bisogno di un terzo, sedicente campionato del mondo a squadre? La Laver Cup, anche se l'Atp l'ha voluta ufficializzare in omaggio a Re Roger, resta una esibizione di lusso (e di strepitoso successo mediatico) e non dà fastidio (quasi) a nessuno. Piquè Cup - pardon: Coppa Davis... - e Atp Cup, frutto di una battaglia politico-economica fra Atp e Itf, invece potrebbero tranquillamente fondersi (e infatti c'è chi lo prevede a breve). Anche perché per trovare uno spazio alla sua coppa autarchica l'Atp ha cannibalizzato se stessa cancellando i tornei di Adelaide, Brisbane e Sydney, irritato quelli di Pune e Doha, e ucciso la cara, vecchia Hopman Cup. «Ma ai giocatori va benissimo», sostiene sornione Corrado Barazzutti. «Perché all'Atp Cup giocano sereni e incassano un sacco di soldi (20 milioni di dollari di montepremi, ndr)». A irritare chi è rimasto fuori sono soprattutto i punti validi per il ranking che la gara mette in palio creando una diseguaglianza.«Io, che sono n. 37 Atp - ha spiegato a L'Equipe lo yankee Opelka - Andrei Rublev (n. 22) o Milos Raonic (n. 32) non possiamo giocare, a differenza del n. 2 di Grecia (Michail Pervolakaris, n. 433) e di Georgia (Alexandre Metreveli, n. 678). È ingiusto». Speriamo sia almeno divertente. --© RIPRODUZIONE RISERVATA