Juve-Atletico basta il pari per passare

Pierpaolo Bisoli (nella foto) non è più l'allenatore del Cesena. È stato lo stesso club ad annunciarne l'esonero dopo la sconfitta di Bergamo (romagnoli rimontati da 2-0 a 2-3), che ha lasciato la squadra penultima a quota 8. Per la panchina si fa il nome di Ballardini. TORINO Gli ottavi di Champions League sono lì, ad un passo, e la Juventus questa volta non può perderli. Gioca in casa, contro un avversario, l'Atletico Madrid, già qualificato, anche se deciso a non farsi soffiare il primo posto del girone. Scenario molto diverso da quello di un anno fa: il campo-pantano di Istanbul, la partita interrotta di sera per la neve e ripresa il giorno dopo su un terreno impraticabile, il gol-beffa di Sneijder, il Galatasaray promosso e la Juve spedita in Europa League. Questa volta i bianconeri si sentono in una botte di ferro. «Saremo nel nostro stadio», osserva Massimiliano Allegri. «I tifosi ci sosterranno per tutta la partita, la nostra condizione è buona, alleno una squadra forte, che in Champions ha tenuto un rendimento costante. È vero che abbiamo perso due volte, ma a Madrid siamo stati polli e ad Atene ci è mancato solo il gol». Stasera basta un punto per centrare l'obiettivo degli ottavi, ma una vittoria con due gol di scarto proietterebbe i bianconeri al primo posto, davanti proprio ai campioni di Spagna in carica. «Ci giochiamo tutto», ammette il tecnico, «ma siamo pronti. Per la Juve è fondamentale arrivare agli ottavi e questo è il primo obiettivo. Cercheremo, certo, di vincere con due gol di scarto perché arrivare primi ci darebbe il vantaggio di evitare le migliori nel sorteggio. Ma non sarà semplice: l'Atletico concede poche occasioni da rete ed è molto temibile sui calci piazzati». Di perdere, e finire fuori della Champions, Allegri non ne vuole neppure sentir parlare. E così, quando nella conferenza-stampa un giornalista azzarda la domanda scomoda, il tecnico livornese liquida la questione scandendo la frase: «È un'ipotesi che non prendo neppure in considerazione». In Europa la Juve vuole far rotta almeno verso i quarti di Champions: per avere buone chance di passare sotto quel traguardo deve evitare a febbraio l'incrocio con le big, Real e Bayern in testa. Avversarie che, al momento, sembrano fuori della portata dei campioni d'Italia. Ecco perché il passaggio di turno non basta ai bianconeri. «Non sarà facile vincere con due gol di scarto», ammette Marchisio, uno dei giocatori più brillanti della stagione. «L'Atletico ha vinto 4 partite su 5 nel girone, ha subìto gol solo una volta, ad Atene, quando è stato sconfitto dall'Olimpiacos. Dovremo, quindi, scendere in campo molto concentrati e determinati, tenendo bene a mente che contro avversari di questo tipo non si può allentare la presa neppure per un istante». Allegri cerca di sfatare la tradizione sfavorevole contro le squadre spagnole - al Milan una sola vittoria in 12 partite, 2-0 al Barcellona nel 2012/13 - incrociando Simeone, uno dei tre candidati a vincere il premio Fifa di miglior allenatore dell'anno. «Ha fatto grandi cose», dice. «Merita quel premio, come d'altronde anche Ancelotti e Loew». Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Padoin; Marchisio, Pirlo, Pogba; Vidal; Llorente, Tevez. A disp.: Storari, Ogbonna, Evra, Pereyra, Mattiello, Giovinco, Morata. All. Conte. Atletico Madrid (4-4-2): Moya; Juanfran, Gimenez, Godin, Siqueira; Gabi, Tiago, Koke, Arda Turam; Raul Garcia, Mandzukic. A disp.: Oblak, Gamez, Mario Suarez, Cristian Rodriguez, Giezmann, Raul Jimenez, Cerci. All. Simeone. Arbitro: Collum (Scozia).