Ghizzoni lancia il salvagente a De Poli
TREVISO Sotto l'albero di Natale Fondazione Cassamarca aprirà un regalo gradito: la rinegoziazione del debito con Unicredit, di cui pure Ca' Spineda è azionista di minoranza. Il secondo dono. La chiusura di bilancio di Unicredit potrebbe portare in dote, a tutti gli azionisti, anche i dividendi: 0,10 € per azione, ma c'è chi azzarda 0, 12 €) L'annucio arriva da Federico Ghizzoni in persona, a margine dell'incontro di Casa dei Carraresi per presentare il volume di Ivano Sartor dedicato ai 100 anni di Cassamarca, nata nel 1913 e cessata nel 2002, per entrare in Unicredit. «Stiamo lavorando di comune accordo con Fondazione Cassamarca, penso che prima di fine anno si possa definire il tutto», ha dichiarato, senza però entrare nei dettagli della trattativa. Per Fondazione, che annaspa sul piano finanziario (il debito storico è superiore ai 220 milioni, anche se è coperto dal patrimonio immobiliare) e potrebbe essere chiamata a scelte dolorose e drastiche sulle proprie attività territoriali, in primis teatri e università, la rinegoziazione porterà indubbiamente sollievo. Si parla di interessi più leggeri per l'esposizione sulla cittadella Appiani – da sola vale l'80 % del debito– e di minori vincoli . Quanto ai dividendi, Ghizzoni non è stato esplicito, ma ha palesato ottimismo: «Parlerò solo a fine anno», ha detto, «ma alla fine del terzo trimestre avevamo rispettato gli impegni, in termini di utile, contiamo di chiudere positivamente il 2014» E il banchiere di piazza Cordusio non si è fermato qui: ha auspicato «minori imposizioni fiscale per le fondazioni», che «mai come adesso in campo sociale e culturali, sono chiamate a sostituire lo Stato che non ha risorse». E ha infine richiamato gli azionisti alla «massima trasparenza» nei bilanci sui compensi degli amministratori, rispondendo a chi lamentava troppe «voci aggregate» sui compensi a presidenti, cda e organi istituzionali della fondazioni (anche Fondazione Cassmarca, peraltro, lo fa da anni). Prudenza invece sull'annuncio di Draghi relativo all'acquisto dei titoli di stato da parte di Bce e delle banche nazionali: «Ero scettico il giorno prima...», ha ricordato. Nel suo intervento ufficiale, Ghizzoni, dopo aver elogiato il volume e l'iniziativa di Dino De Poli, ha ribadito che la mission di Unicredit è quella ereditata da Cassamarca e dalle altre banche di provincia «radicate nel territorio, ma aperte al mondo». E ha indicato a imprese e mondo economico 4 ricette per il futuro: internazionalizzazione («Si salva chi esporta»), crescita della dimensione («Piccolo è sempre bello, ma non è più sufficiente)», investimenti («Dal 2008 calati del 27,5%»), innovazione, dove ha sottolineato la posizione di vertice della Marca nella nascita di start up.