Vale, la gara perfetta Trionfa a Misano ed entra nel mito
di Cristiano Marcacci wINVIATO A MISANO ADRIATICO (Rn) Il rombo dei motori può anche trasformarsi in pura poesia. Soprattutto se si sprigiona dalla Yamaha di Valentino Rossi, che vola verso un appuntamento che mancava da troppo tempo. Il Dottore si riconcilia con il sapore della vittoria in MotoGp e lo fa addirittura davanti al pubblico amico di Misano, dopo una gara condotta come un autentico ragazzaccio, senza alcun timore e con pieghe ai limiti della fisica. Lui, il ragazzaccio di 35 anni, ha sgonfiato all'improvviso la mongolfiera su cui si trovava Marc Marquez, che fino a ieri guardava tutti dall'alto in basso. Lo spagnolo è piombato a terra in un batter d'occhio, assaggiando anche l'acre sapore dell'asfalto. È il decimo giro quando Marc, all'uscita di un curvone, perde il controllo della moto, che comincia a impazzire e ad attorcigliarsi su se stessa per poi spegnersi. Occorre l'intervento dei commissari di percorso e bisogna aspettare una marea di secondi prima che il campione del mondo in carica riprenda la propria marcia nel Gran premio, ma ormai è spacciato, tutto è compromesso. Un errore banale, non da lui, ma evidentemente anche gli extraterrestri si fanno tradire dalla pressione e dal nervosismo. Anche i marziani piangono, dunque. Mentre i miti continuano a sorridere. E col mito Vale va in estasi il popolo in giallo, che non lo ha mai mollato un istante, nemmeno nei momenti più difficili. La pista intitolata a Marco Simoncelli diventa in pochi minuti un fiume di appassionati festanti, al settimo cielo per l'ulteriore record infilato dal campionissimo di Tavullia: quello di essere il pilota con la striscia di vittorie più lunga (la prima risale infatti a 17 anni e 50 giorni fa). Che Valentino ce la poteva fare lo si è capito al mattino, quando al warm-up ha fatto registrare il miglior tempo, segno tangibile di una moto ben assettata. Assistito dai recenti progressi della Yamaha, Rossi non ha sbagliato nulla: ha imposto il suo ritmo alla gara, ha rintuzzato alla grande tutti gli attacchi e ha fatto sbagliare gli altri, Marquez in primis. Con una partenza bruciante ha messo dietro subito Andrea Iannone (Ducati) e ha cominciato a tenere la scia il compagno di scuderia Jorge Lorenzo. Dietro ha iniziato a scalpitare Marquez, con cui Rossi ha intrapreso un duello emozionante. Lo spagnolo è passato due volte, ma in entrambe le occasioni Valentino ha riconquistato la posizione nel giro di pochi metri. Stessi brividi nella battaglia col compagno di squadra Lorenzo, che alla fine si è dovuto arrendere alla strepitosa forma del Dottore. Poi, lo scivolone di Marquez, che ha costretto l'alfiere della Honda a chiudere al quindicesimo posto. Sul podio, dietro a Lorenzo, sale Dani Pedrosa, abbondantemente staccato dai due battistrada. Quarta la prima Ducati, quella di Andrea Dovizioso, mentre finisce quinto Andrea Iannone (Ducati Pramac). Per fortuna c'è stato Valentino, perché nelle altre classi gli italiani hanno tutt'altro che brillato. Da elogiare solamente Enea Bastianini, che in Moto3, dopo essere partito dalla diciassettesima posizione, ha terminato quinto. Nella gara vinta da Alex Rins (appena 42 millesimi su Alex Marquez) Romano Fenati non va oltre il quindicesimo posto, ma per lui scatta comunque la riconferma per il 2015 nel team Vr46-Sky. Priva di sussulti la Moto2, con Esteve Rabat che mette dietro Mika Kallio partito dalla pole. Settimo Franco Morbidelli. Addirittura tredicesimo Mattia Pasini.