Tregua scaduta, a Gaza si torna nei rifugi

GAZA È tornata la guerra a Gaza: dalle 8 locali di ieri, allo scadere del cessate il fuoco, Hamas e le altre fazioni hanno subito ripreso un fitto lancio di razzi su Israele. Dopo oltre un'ora senza risposta, l'esercito israeliano, su ordine del premier Benyamin Netanyahu e del ministro della difesa Moshè Yaalon, ha dato il via ai raid: ad ora - secondo fonti palestinesi - si contano altri 5 morti, compreso un bambino di 10 anni, e 31 feriti. E nel complesso il bilancio - secondo le stesse fonti - tocca ormai circa 1.900 morti (446 bambini) dopo 30 giorni di scontri, mentre al Cairo si lavora affannosamente per cercare di riannodare il negoziato. Già prima della fine del cessate il fuoco, alle 4 locali, l'esercito israeliano aveva denunciato una violazione della tregua con il tiro dalla Striscia di due razzi - non rivendicati - nel sud d'Israele. A un mese dall'inizio del conflitto, la situazione appare così immutata anche se si rincorrono - anche dopo la ripresa di ieri - notizie di possibili nuove tregue. E il segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon ha ammonito che l'estensione del cessate il fuoco - invocata stasera pure dalla Casa Bianca - «è assolutamente essenziale per le trattative». Ma dopo tre convulsi giorni di colloqui indiretti al Cairo e la mediazione egiziana, la situazione non si è sbloccata. Le fazioni palestinesi presenti nella capitale egiziana, a partire da Hamas, hanno annunciato che non avrebbero prolungato il cessate il fuoco di 72 ore in scadenza alle 8. Alle 7 - secondo i media - la delegazione israeliana aveva già lasciato Il Cairo nell'impossibilità di continuare le trattative indirette con la controparte, anche se fonti egiziane hanno più tardi precisato che delegati del governo Netanyahu continuano a fare la spola. Israele ha già chiarito che nessun colloquio vero può ricominciare finché prosegue il tiro dei proiettili (circa 45 tra razzi e colpi di mortai) sullo stato ebraico. L'Egitto ha chiesto invece a israeliani e palestinesi (le cui delegazioni sono rimaste al Cairo) di «tornare immediatamente» al cessate il fuoco e, «il prima possibile», al tavolo delle trattative indirette. Poi ha spiegato che i punti di disaccordo «ancora in sospeso sono pochissimi». Ma secondo Hamas - a cui alcuni analisti imputano un rischioso gioco al rialzo - sarebbe Israele a «far perdere tempo». Il portavoce dell'organizzazione a Gaza Sami Abu Zuhri ha detto che la fazione islamica «non ha ancora ricevuto un documento con la risposta israeliana alle richieste». Solo un memorandum da parte egiziana che - ha aggiunto - non prevede risposta alle domande avanzate come un aeroporto, un porto, la zona cuscinetto, l'espansione delle aree di pesca. Israele - visto anche il riposo sabbatico cominciato - per ora tace, ma sono aumentate le tensioni politiche nei confronti di Netanyahu.