Indipendentisti, c'è l'intesa per una lista alle Regionali
di Claudio Baccarin wPADOVA Il 28-29 marzo 2010 non ci fu partita. Luca Zaia, alfiere del centrodestra, raggranellò 1.528.386 voti (il 60,16%), mentre Giuseppe Bortolussi, candidato governatore del centrosinistra, si fermò a 738.761 consensi (il 29 ,08%). La situazione, in Veneto, è radicalmente mutata il 25 maggio alle elezioni Europee: da solo il Partito democratico ha messo insieme 899.723 voti (37,5%), ovvero più del totale (880.627: 36,7%) dei voti messi insieme da Lega Nord (364.477: 15,2%), Forza Italia (352.788: 14,7%), Nuovo Centrodestra-Udc (83.859: 3,5%); fratelli d'Italia (79.503: 3,3%). Insomma, la partita, in vista delle Regionali della prossima primavera, pare apertissima. E molto dipenderà dalla scelta del candidato governatore giusto. Domenica, a Padova, al congresso federale della Lega Nord, Matteo Salvini, Flavio Tosi e Massimo Bitonci hanno condiviso la nomination di Luca Zaia. Ieri il presidente è tornato sul tema. «Se mi ricandido alla guida della Regione? Non so se ci siete ancora arrivati, ma penso sia chiaro. Della campagna elettorale», ha aggiunto Zaia, «non mi sono mai preoccupato, perché non butto di sicuro sette-otto mesi di buona amministrazione per seguire le beghe della politica. Certo mi fa piacere che i tanti amici di sinistra che ho abbiano confermato la fiducia nei miei confronti». Ma chi sosterrà la corsa di Zaia? «Può decidere da solo», ammonisce Leonardo Padrin, capogruppo di Forza Italia, «solo chi ha i voti per vincere da solo». Sul versante del Pd il candidato in pole position è l'europarlamentare Alessandra Moretti, che il 25 maggio ha collezionato in Veneto 138 mila preferenze. «È evidente», commenta il consigliere regionale Piero Ruzzante, «che il centrosinistra dovrà proporre ai suoi elettori qualcosa di diverso rispetto al 2010: e questa novità, a mio avviso, non può che essere la convocazione delle Primarie. Questo appuntamento ci servirà per stringere un patto di ferro con la società veneta. Dovremo gestire il post fallimento del ventennio Galan-Zaia». Il Movimento Cinque Stelle, che alle Europee ha raccolto 476.305 (il 19,98%) dei voto, indicherà, attraverso la Rete, il suo candidato governatore e i candidati consiglieri in lizza nelle sette province. «È un meccanismo democratico ormai consolidato», sottolinea il senatore Giovanni Endrizzi, ieri impegnato a Palazzo Madama contro la riforma Boschi, «che permetterà ai nostri iscritti di scegliere i rappresentanti del Movimento. Le Regionarie sono già state sperimentate con successo in Abruzzo e in Piemonte». Sul fronte dei movimenti indipendentisti va segnalato che nei giorni scorsi è stato raggiunto l'accordo per il varo del comitato Noi Veneto Indipendente. L'intesa, che prelude alla nascita di una lista per le Regionali, è stato sottoscritto da Luca Azzano Cantarutti di Veneti Indipendenti, Fabrizio Comencini della Liga Veneta Repubblica, Antonio Guadagnini di Veneto Stato, Lucio Chiavegato (possibile candidato governatore) di Chiavegato per l'indipendenza, Mariangelo Foggiato di Progetto Nordest, Michele Varini di Tea Party Veneto e Roberto Agirmo di Pro Veneto. «Gianluca Busato e Alessio Morosin», spiegano Comencini e Guadagnini, «per il momento hanno scelto di non aderire». A breve il simbolo comune.