Slitta di altre 24 ore la partenza dal Giglio di Costa Concordia
di Natalia Andreani wINVIATA ALL'ISOLA DEL GIGLIO Il viaggio della Concordia verso Genova subisce un'altra battuta d'arresto. La partenza del relitto è ora prevista per la mattinata di mercoledì: colpa di qualche contrattempo nella tabella di marcia dei lavori (il cassone S14 fatica a scendere) che sarebbe però in via di soluzione. Lo slittamento, ha dichiarato il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, nel quotidiano incontro con la stampa, «è stato deciso nella consapevolezza di non poter garantire la fine dei lavori di rigalleggiamento entro le otto di martedì mattina: e dunque per non interrompere la vita dell'Isola con decisioni comunicate all'ultimo istante. Abbiamo preferito una scelta prudenziale», ha spiegato il prefetto. «Non posso nascondere la mia irritazione, ma ne prendo atto. Restiamo in apprensione», ha detto invece il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. Anche gli ingegneri di Micoperi e Costa a capo del progetto, Sergio Girotto e Franco Porcellacchia, hanno minimizzato gli inconvenienti tecnici incontrati in questi otto giorni di lavoro (contro i 5-7 inizialmente previsti): intoppi dovuti anche al maltempo che per tre notti ha impedito ai subacquei di lavorare sotto al relitto per fissare i cavi e le catene necessari a sostenere i cassoni di spinta grazie ai quali la Costa Concordia sta tornando a galleggiare. «Le operazioni sono alla fase finale. Stiamo finendo di posizionare i cassoni S5 ed S14, ma siamo agli sgoccioli. Ed è ragionevole ipotizzare che domenica la Concordia entri nel porto di Genova Voltri», hanno dichiarato spiegando che a poppa si sta ultimando anche la saldatura delle bitte necessarie all'ormeggio in banchina. Quanto al trasferimento vero e proprio, il convoglio viaggerà a due nodi e salvo imprevisti ci vorranno cento ore per raggiungere la destinazione. Che tutte le operazioni siano ispirate «alla massima cautela», lo conferma anche Nick Sloane, il Senior salvage master di Titan-Micoperi. «Più la nave sale, più è difficile controllarla», ha detto ieri mattina, prima di arrampicarsi fino alla sala operativa allestita a bordo della Concordia. E la nave ieri era risalita ancora, fino a far affiorare il ponte numero 3. «Ora ha un pescaggio di 19,8 metri. Contiamo di innalzarla di altri due metri e mezzo per poi farla scendere fino a un pescaggio di 20, la posizione in cui la faremo navigare per sottoporre lo scafo alle minori sollecitazioni possibili». Ma a tener banco, in un clima di nervosismo crescente, è stata ieri anche la polemica sull'errore commesso da Costa nel presentare alla stampa Hans Bosch come il comandante della flotta di rimorchiatori che trainerà a Concordia: e dunque come colui che per la legge italiana firma la rotta assumendosi le responsabilità legali. «Una peracottata, unerrore di cui ci scusiamoa. Ma basta polemiche», ha detto Gabrielli spiegando che Bosch è invece il consulente di Sloane per la rotta. A firmarla sarà invece il comandante del Blizzard, Rowdy Boneveld. Il malinteso ha indotto in errore la stessa Capitaneria di porto che ieri mattina aveva convocato Bosch per gli adempimenti di legge. ©RIPRODUZIONE RISERVATA