Distretti in accelerazione l'export traina il Nordest

PADOVA Si consolida la ripresa dei distretti a Nordest. Grazie all'export. Il 2013 si era chiuso con un +4,4% di vendite all'estero, grazie alla tenuta veneta (+4,8%) e al recupero del Friuli Venezia Giulia che ha chiuso l'anno a +3%. Anche il Trentino Alto Adige, con il 4,8%, era in linea con la media italiana (+4,5%). Oggi il dato si rafforza con uno distacco pesante sull'intero tessuto manifatturiero italiano. I distretti del Triveneto hanno segnato nel primo trimestre 2014 un aumento delle esportazioni del 5,1% per nove miliardi (+1,9% la media nazionale). Il Veneto ha guadagnato un +4,2% (4,7 miliardi rispetto ai 4,59 dello stesso periodo 2013); più sostenuto il ritmo del Friuli Venezia Giulia, che solo qualche anno fa arrancava: +10,6% (1,14 miliardi) contro un +1,2% del Trentino Alto Adige (370 milioni) penalizzato dal calo delle esportazioni di mele che si confrontano, però, con il picco storico del primo trimestre 2013. È quanto rileva il Servizio studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo con il trimestrale Monitor sui 34 distretti industriali del Nordest. Dati, questi, che al di là del confronto nazionale fanno del Nordest una delle aree più dinamiche dell'Europa: l'export tedesco, infatti, è cresciuto dell'1,5%, mentre la Francia non è andata oltre un 0,6%. «È da 16 trimestri consecutivi che le aree distrettuali venete crescono ininterrottamente – spiega lo studio. All'inizio, subito dopo la grande crisi del 2009, si trattava di un rimbalzo; negli ultimi trimestri però sono stati toccati nuovi massimi storici e si può finalmente parlare di ripresa, almeno sui mercati esteri». Dodici i distretti in crescita, undici quelli in calo in regione. A spiccare la concia di Arzignano (+17,9% tendenziale) e l'occhialeria di Belluno (+12,7%). Ottima dinamica per gli elettrodomestici di Treviso (+19,6%), le materie plastiche di Treviso, Vicenza e Padova (+11,1%), la meccanica strumentale di Vicenza (+9,2%), il prosecco di Conegliano- Valdobbiadene (+9,6%) e le carni di Verona (+9,7%). In flessione l'oreficeria di Vicenza (-4,7%), il tessile- abbigliamento di Treviso (-8,9%) e la termomeccanica scaligera (-7,4%). Meglio non illudersi troppo, comunque. Nei primi mesi del 2014 è evidente una forte accelerazione delle ore di Cig straordinaria. Tra tutti, spiccano per richieste, le sedie di Manzano, la termomeccanica scaligera e il tessile- abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno. «Ma anche tre distretti che, pur crescendo come export, sono penalizzati da più casi di crisi aziendale: come il mobile del Livenza e Quartier del Piave e degli elettrodomestici dell'Inox Valley» chiude la ricerca. Eleonora Vallin