Il medico dell'Italia: Buffon? Valuteremo giorno per giorno
di Pietro Oleotto wINVIATO A MANGARATIBA «Non possiamo fare un prognosi preciso, dobbiamo essere razionali e valutare le condizioni giorno per giorno: oggi non posso darvi delle notizie nette». Frena, ma con il sorriso sulle labbra il professor Enrico Castellacci, responsabile dello staff medico azzurro. Buffon e De Sciglio sono recuperabili nel giro di poco tempo, anche se adesso è ancora presto per fare delle previsioni. «A Gigi, dopo aver valutato l'infortunio, ho subito detto: tranquillo, sei ancora in tempo per essere uno dei protagonisti del Mondiale». Con quale tipo di problema deve fare i conti Buffon? «Gigi durante la seduta di rifinitura è rimasto vittima di un trauma un po' particolare: dopo un movimento abnorme ha riportato la distorsione della caviglia e del ginocchio sinistro. Fortunatamente non ci sono grossi problemi: la caviglia è soggetta a una sofferenza all'altezza del tendine tibiale anteriore, l'altra mattina prima della gara abbiamo saggiato la situazione e abbiamo deciso di dare forfait, più tardi (dopo la seduta nel pomeriggio brasiliano, piena notte in Italia, ndr) lo valuterò di nuovo e capiremo se ci sarà bisogno di ulteriori indagini strumentali». Quando potremo rivederlo tra i pali dell'Italia? «Le terapie ad hoc sono già iniziate, ma in un torneo con delle partite ravvicinate bisogna valutare i pro e i contro con attenzione, senza perdere di vista la salute del ragazzo. Io mi auguro un recupero abbastanza veloce: non è il caso adesso di darci delle scadenze». Neppure nel caso di De Sciglio? «Mattia ha riportato un edema al bicipite femorale, senza lesioni fibre muscolari. Le lesioni muscolari vanno valutate con attenzione: adesso non è in grado di allenarsi con gli altri, può effettuare solo delle terapie per recuperare prima possibile». Castellacci, il resto della truppa sta bene e nel forno di Manaus ha reagito bene anche sotto il profilo fisico. «Devo dire che i ragazzi sono sotto un controllo mirato ad alti livelli, i nostri preparatori sono all'avanguardia anche su quest'aspetto. Abbiamo studiato tutto nei dettagli: l'alimentazione, il recupero con le famose vasche di acqua fredda». Gli inglesi invece hanno fatto i conti con i crampi: strano che l'arbitro non abbia deciso per i time out. «Sì, effettivamente anche a me è sembrato strano che l'arbitro non abbia fermato il gioco con un'umidità così alta. Ci auguriamo che possa succedere a Recife e Natal: là troveremo condizioni non migliori e un orario non consono per giocare a calcio». Ma ci sono dei criteri che costringono un direttore di gara allo stop di tre minuti a metà tempo? «Sì, ma non si basa sull'umidità, ma sulla temperatura che deve essere pari o superiore ai 32 gradi. Ma voi sapete che quando la percentuale di umidità è dell'80-90% la sensazione di calura si alza. A Manaus c'erano 27-28 gradi e il 78% di umidità un'ora e mezza prima dell'inizio, quando la Fifa valuta le condizioni ambientali». Quanto hanno speso gli azzurri contro l'Inghilterra? «Diciamo che hanno perso minimo due litri di liquidi. E mi tengo basso. Per fortuna sapevamo come idratarli: è stato fatto uno studio sufficientemente scientifico». Le condizioni del terreno possono aver inciso sull'infortunio di Buffon? «Non posso saperlo, non ne ho la certezza: di certo non era perfetto. Psicologicamente Gigi era all'inizio abbattuto. In un rush mentale ha rivissuto tutte le esperienze negative del passato. Poi l'ottimismo ha cominciato a regnare e sorrideva: sono contentissimo, mi diceva, per un attimo ho pensato di dover saltare anche questo Mondiale». Castellacci, concludiamo con il giallo antidoping: come mai sono stati chiamato ben cinque azzurri? «Vero, dovevano essere come al solito due, Abete e Marchisio, poi la Fifa ha deciso di chiamare anche i tre del Psg, Verratti, Thiago Motta e Sirigu perché non c'erano nel precedente controllo Coverciano, ad aprile». ©RIPRODUZIONE RISERVATA