Grillo apre a Renzi: «Incontriamoci»

di Gabriele Rizzardi wROMA Dal muro contro muro alla voglia di confronto. Sommerso dalle critiche della base, che non ne può più dei toni urlati e di una strategia isolazionista che ha fattoperdere molti voti al Movimento, e davanti allo straordinario successo di Matteo Renzi alle europee, Beppe Grillo decide di "scongelare" i suoi voti, cambia strategia e sulle riforme tende la mano al Pd. La svolta viene annunciata sul web. «Se Renzi ritiene che la legge M5S possa essere la base per una discussione comune, il cui esito dovrà comunque essere ratificato dagli iscritti al M5S, Renzi batta un colpo.Il M5s risponderà» scrivono Grillo e Casaleggio sul blog, auspicando un incontro con il premier sulla legge elettorale. La stagione dell'insulto continuo cede il passo alla voglia di confronto e il leader 5 Stelle spiega perché: «Sono avvenute due cose che hanno cambiato lo scenario: il M5S ha una legge elettorale approvata dai suoi iscritti e Renzi è stato legittimato da un voto popolare e non a maggioranza dai soli voti della direzione del Pd. Quindi qualcosa, anzi molto, è cambiato». Ma a voler fare le riforme con il Pd è anche la Lega e Matteo Salvini, con una intervista al Corriere della Sera, spiega che l'alleanza con Berlusconi «per ora non esiste» e poi rivela che con il Pd «c'è accordo sulla riforma del Senato e sulla collegata riforma del Titolo V della Costituzione». la doppia apertura al governo arriva di domenica mattina e coglie tutti di sorpresa. Ma non trova impreparato il Pd, che vuole evitare imboscate e chiede che l'atteso incontro con i 5 stelle (al quale dovrebbero partecipare i capigruppo di Camera e Senato, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, e l'estensore della legge elettorale, Danilo Toninelli) avvenga in streaming. Una richiesta che viene formalizzata nel pomeriggio da Matteo Renzi con una intervista al Tg5. «Questa volta, magari, lo straming lo chiediamo noi perché è bene che non ci siano né patti segreti né giochini strani»spiega il presidente del consiglio, che non rinuncia alla battutta e fa capiere non si fida più di tanto dell'ex comico genovese: «Grillo è un uomo che ci ha abituati ogni giorno ad una sorpresa. Diciamo così... Con lui non ci si annoia». L'obiettivo del leader 5 Stelle è quello di occupare il posto di Berlusconi al tavolo delle riforme ma Renzi mette subito in chiaro che il Pd è pronto a «discutere con tutti». «Io credo che l'accordo che abbiamo siglato con Berlusconi regga. Ma» aggiunge il premier «se la Lega e Grillo vogliono sedersi intorno ad un tavolo sono i benvenuti». I 5 stelle, insomma, non potranno dettare legge. Questo, però, non vuol dire che non saranno ascoltati. «Prendiamo atto con soddisfazione che Grillo e Salvini stanno tornando sui loro passi» dice il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, che sottolineas la «centralità politica del partito». L'apertura al dialogo viene apprezzata anche da Debora Serracchiani, che vuole vedere grillo «alla proiva dei fatti». Oggi i 5 Stelle formalizzeranno la richiesta del confronto ma l'apertura, che arriva dopo la tregua con Pizzarotti siglata sabato scorso e apre la fase del "dialogo"con tutti o quasi, fa tirare un sospiro di sollievo alla base dei 5 Stelle. Suil web, l'avverbio «finalmente» è il più ripetuto. E anche le ironie su Renzi si stemperano. Grillo, insomma, si riprende il cuore dei suoi iscritti. «Fa molto piacere vedere che stai ricominciando a ragionare» scrive Andrea. «Ottimo. I voti vanno usati, non congelarti» si congratula Maria da Bergamo. «La politica è fatta anche di ripensamenti» osserva Roberto. La base apprezza il nuovo corso . ©RIPRODUZIONE RISERVATA