Gioie e delusioni negli oltre 15 anni della sua presidenza

MESTRE Parla di Venezia non tanto per rievocare la sua esperienza sportiva, ma piuttosto come città mondiale per eccellenza e simbolo di cultura. Maurizio Zamparini, imprenditore in campo immobiliare commerciale, turistico, residenziale, agricolo ed energetico, attuale presidente del Palermo e dal 1987 al 2002 al timone del Venezia, è tornato in Laguna per una sera, l'altro ieri, e per partecipare alla registrazione di "Un giorno da pecora", la trasmissione di Radio 2 condotta da Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Zamparini a 360°, si parla di calcio come di politica, con un personaggio che nonostante gli anni che passano mantiene tutte le sue caratteristiche, e non si tira indietro se c'è da dirla chiara e tonda contro i "poteri forti". Ha preso il Venezia a metà anni Ottanta, togliendola dalle sabbie mobili di un imminente fallimento, poi ha guidato la fusione con il Mestre e tentato subito una scalata ai vertici del calcio che si è concretizzata verso la fine degli Anni Novanta. Ha cavalcato la proposta di uno stadio nuovo, disposto a farlo anche a proprie spese a patto che fosse accompagnato da un centro commerciale. Ma ha trovato solo strade sbarrate. Finchè si è stufato ed è andato in Sicilia a fare grande il Palermo.(g.n.p.)