GIRO D'ITALIA»L'ARRIVO IN QUOTA IN VALSUGANA PROMUOVE ANCORA I SUDAMERICANI

di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A LEVICO TERME (Tn) Sul traguardo del Rifugio Panarotta vince Julian Arredondo, sempre più maglia azzurra dei Gran premi della montagna, secondo è Fabio Duarte. La maglia rosa (e quella bianca) sono saldamente in mano a Nairo Quintana, che in classifica generale precede sempre Rigoberto Uran: oggi, nella cronoscalata del Monte Grappa, e domani, sullo Zoncolan, saranno loro due a giocarsi il Giro d'Italia, anche se l'impressione è che il capitano della Movistar ce l'abbia già in cassaforte. Insomma, la tappa della Valsugana non fa eccezione: la corsa rosa è una festa colombiana, con i piccoli scalatori sudamericani capaci tanto di lottare per la tappa quanto di dominare la classifica generale, in relazione alla quale la notizia del giorno è il crollo di Cadel Evans, precipitato dal terzo al nono posto. L'australiano non ha retto agli strattoni inferti al gruppo dei migliori da Pierre Rolland, che lo ha sostituito sul podio. Ma, dopo la fatica del tappone della Val Martello, ieri è tornato a battere un colpo anche Fabio Aru, che ha preceduto sul traguardo tutti i big della classifica generale ed ora è quarto, a soli 2" dal transalpino. La copertina, però, spetta ai colombiani. Ce ne sono due nella fuga di 14 attaccanti che, dopo una velocissima partenza da Belluno, scatta sulle rampe del Passo San Pellegrino. Arredondo si mette in mostra già al Gran premio della montagna di prima categoria: deve difendere la maglia azzurra, i punti sono preziosissimi; Dario Cataldo (che Giro quello del pescarese!) prova a precederlo, ma contro il piccolo colombiano non ce n'è. Il gruppo lascia fare, la fuga è bene assortita e la scena si ripete in cima al Passo Redebus, tra altopiano di Piné e Val dei Mòcheni: primo Arredondo, secondo Cataldo. Ivan Basso deve dare un senso al suo Giro e allunga addirittura in discesa, gli si accodano De Gendt e l'altro colombiano Duarte (e chi, sennò?), all'inizio della salita che da Levico Terme si arrampica sulla Panarotta resta solo il belga della Omega Pharma. Cataldo lavora per riportare sotto il compagno Deignan, ci prova anche Pellizotti, ma sono proprio Arredondo e Duarte a riprendere De Gendt ai 6 km. Pellizotti sembra aver agganciato il duo di testa, ma quando arriva scatta la maglia azzurra, che a quel punto non si volta più indietro. Secondo è Duarte, terzo Deignan, quarto Pellizzotti. Due colombiani a giocarsi la tappa, due a contendersi il Giro d'Italia. «Ho una bella chance nella cronoscalata», dice Uran, che ieri non ha perso la ruota di un Quintana, intento a difendersi più che ad attaccare. «Posso fare una buona crono e difendere la maglia rosa – replica Quintana – Il percorso si addice alle mie caratteristiche, la cosa più importante è non perdere tempo rispetto ai miei avversari di classifica. Chi temo? Sì, Rigoberto può andare forte, ma anch'io sono a ottimi livelli». Comunque vada, sarà una festa colombiana. @mauridigiangiac ©RIPRODUZIONE RISERVATA