I primi 40 anni del cubo di Rubik
Sei facce, sei colori, nove quadrati per ogni faccia e quarant'anni di divertimento, riflessione e serissime analisi matematiche. Gli auguri sono tutti per il cubo di Rubik, il più famoso rompicapo logico al mondo, che ha compiuto quarant'anni ieri continuando ad essere uno dei giochi più conosciuti e venduti al mondo. Tutti ne abbiano avuto in mano una versione tra le oltre trecento differenti prodotte al mondo: a due, tre, nove quadrati per faccia o con disegni diversi dai tradizionali colori. E tutti, ammettiamolo, abbiamo barato staccando e riattaccando le tesserine colorate, oppure cercando di scomporlo e ricomporlo, e abbiamo creduto alla leggenda che diceva ci fosse un metodo "segreto" di mosse in sequenza per ricomporlo da qualsiasi posizione di partenza. Ma tanto leggenda non era: tra oltre 43 miliardi di miliardi di combinazioni possibili per la classica versione a 9 tessere per lato, nel 2010 un gruppo di ricercatori della Kent State Uiversity ha stabilito, grazie ad un algoritmo fornito da Google, cheil limite massimo di mosse può scendere fino a 20, mentre il record del mondo di velocità è attualmente di cinque secondi e 55, tempo nel quale normalmente un giocatore chiude una linea uguale di tre colori. Il cubo di Rubik, inizialmente chiamato Magic Cube, è stato inventato nel 1974 dal professore di architettura ungherese Erno Rubik, ed iniziò la sua scalata al successo quando, nel 1980 con il nuovo nome vinse il premio speciale della giuria dello Spiel des Jahres tedesco, l'Oscar del gioco di società, unico solitario premiato nell'intera storia della manifestazione. Da lì in avanti, fu un successo irrefrenabile, fino ai circa 300 milioni di copie vendute in tutto il mondo attualmente, senza considerare tutte le imitazioni, ai più di 100 libri dedicati, alla decina di documentari che lo vedono come protagonista e, ultimo omaggio, al doodle di Google celebrativo per i quarant'anni. Intanto, da calcoli effettuati, proprio mentre state leggendo questa celebrazione, almeno cinquantamila persone al mondo stanno cercando di risolvere una versione del cubo. Magari ad occhi bendati, o con una sola mano, o nel quasi impossibile formato da 16 tessere per lato. Massimo Tonizzo