GIRO D'ITALIA»PIOGGIA ANCHE A MONTECASSINO, CARUSO, VILELLA E PIRAZZI IN OSPEDALE
di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A MONTECASSINO (Fr) Nella tappa più lunga del Giro d'Italia succede tutto negli ultimi 10 chilometri. Anzi, in pochi metri. Piove (ancora!), l'asfalto alle porte di Cassino si trasforma in una pista di pattinaggio. A una rotonda – stando alla testimonianza dei ciclisti non segnalata e in parte occupata da auto in sosta – cadono in tanti: il siciliano della Katusha Giampaolo Caruso resta riverso sulla strada; altri corridori si rialzano malconci solo dopo lunghi, interminabili secondi, che diventano minuti prima che riescano a risalire in sella. Davanti resta un sestetto – composto tra gli altri dalla maglia rosa Michael Matthews e uno dei suoi più immediati inseguitori, Cadel Evans – che si lancia verso l'arrivo di Montecassino. Gli altri uomini di classifica rincorrono, ma il loro ritardo è troppo grande. Il "vecchio" australiano mette alla frusta Oss e Morabito – mossa corretta? – e poi scatta all'ultimo chilometro. Ma la salita ai piedi dell'abbazia è quasi un falsopiano, terreno più favorevole al giovane connazionale, che è un velocista e lo batte in volata, allungando di almeno due giorni il suo regno. Cadel è addirittura solo terzo, superato anche dal belga della Lotto Tim Wellens, ma il suo bilancio è comunque positivo, rispetto a quello degli altri uomini di classifica: Nairo Quintana (Movistar), Rigoberto Uran (Omega Pharma Quick Step), Domenico Pozzovivo (Ag2r), Fabio Aru (Astana) e Ivan Basso (Cannondale) arrivano al traguardo con 49" di ritardo, Michele Scarponi (Astana) con 1'37", Joaquin Rodriguez (Katusha) addirittura con 7'43" e in condizioni non migliori di quelle del compagno di squadra siciliano, confermandosi – tra cadute ed eterni piazzamenti – l'uomo più sfortunato del gruppo: nonostante il tweet di auguri di Fernando Alonso, ha annunciato il ritiro; il suo Giro, in termini di lotta per la classifica generale, era già finito. Comanda appunto sempre Matthews, ora con 21 secondi su Evans e 1'18 su Uran, mentre l'uomo più atteso di questo Giro d'Italia, l'altro colombiano Quintana, ha 2'08 di ritardo dal leader australiano. Ma dopo il drammatico finale della tappa di Montecassino erano in pochi i ciclisti che avevano voglia di parlare di ordini di arrivo e classifiche. Al centro di tutti i discorsi è tornato, purtroppo, l'aspetto sicuramente più importante, la sicurezza dei corridori. Per l'episodio di ieri, che potrebbe aver deciso un Giro d'Italia o perlomeno chi non lo vincerà. Ma soprattutto perché il gruppo è chiamato tutti i giorni a correre su strade – specie al Sud – al limite della praticabilità, come si direbbe nel calcio. E allora chiudiamo con il bollettino di guerra di ieri: per Caruso femore come il compagno Vicioso; gomito per Brajkovic (Astana), un dito e una costola per lo stesso Rodriguez, spalla per Vilella (Cannondale), trauma a gomito e anca sinistra per Pirazzi (Bardiani). Ed è un bollettino che andrà aggiornato oggi. @mauridigiangiac ©RIPRODUZIONE RISERVATA