Bari attende il tris di Kittel
di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A BARI Grati all'Irlanda per il calore del suo pubblico, ma decisamente contenti di essersi lasciati alle spalle freddo, vento e pioggia – davvero tanta, nelle prime tre tappe di questa 97esima edizione – i protagonisti del Giro d'Italia sono atterrati nella mattinata di ieri a Bari, dove la corsa rosa riprenderà oggi con un'altra tappa per velocisti. Pardon, un'altra tappa per Marcel Kittel, autore di una splendida doppietta sui traguardi di Belfast e Dublino. Tra i suoi avversari sembra affiorare già un po' di rassegnazione: battuti, addirittura stracciati nonostante il tedesco avesse perso a più riprese la scia di un "treno" non proprio affidabilissimo, chissà cosa succederà quando la Giant Shimano riuscirà a registrare i suoi meccanismi. Abbandonandosi al romanticismo e dando un'occhiata alla classifica generale, qualcuno sogna addirittura un Alessandro Petacchi in maglia rosa a Bari a quarant'anni: lo spezzino della Omega Pharma Quick Step, in effetti, ha solo 8 secondi di ritardo dall'australiano Michael Matthews, che però in volata non è certo fermo e di anni ne ha solo 23. Ci sono gli abbuoni, ma il nuovo regolamento li ha ridotti all'osso e quelli del traguardo volante potrebbero essere appannaggio dei fuggitivi di giornata. Insomma, per vestire il simbolo del primato a Peta non resta che vincere: sognare non costa nulla, però... Nel gruppo aleggia anche un certo nervosismo, frutto di quello che è successo nel finale delle ultime due tappe irlandesi: con i velocisti in prima fila a farsi beffare da Kittel, dietro qualcuno ha smesso di pedalare in maniera quasi sospetta, creando quello che in gergo si chiama "buco". Risultato: nell'ordine d'arrivo i primi venti, trenta classificati avevano lo stesso tempo del vincitore, gli altri hanno patito ritardi più o meno alti. Ieri vi abbiamo riportato il tweet di uno stizzito Ivan Santaromita, vittima dello scherzetto e attardato di 11 secondi. Poi però, abbiamo approfondito la cosa, scoprendo che nello stesso tranello era caduto nientemeno che Cadel Evans, capitano della Bmc. «C'è qualcuno che sta dimostrando scarsa professionalità e smette di pedalare in 30esima posizione – conferma Manuel Quinziato – Un "buco" che a Cadel è costato 11 secondi, ed era già successo nella seconda tappa. A Bari dovremo prestare parecchia attenzione, non deve succedere un'altra volta. A Dublino solo Daniel Oss si è salvato, perché era più avanti, e adesso è a soli 10" dalla maglia rosa». Da questo a immaginare che il compagno di squadra possa vestire il simbolo del primato ce ne passa: «Kittel è impressionante, non c'è modo di metterlo in difficoltà – prosegue Quinziato – Forse solo la fatica potrà frenarlo, quando la strada comincerà a salire, perché ha una massa muscolare davvero notevole. Ma l'anno scorso, al Tour, è arrivato fino a Parigi». Un'occhio alle quote dei bookmaker, che confermano come le tappe irlandesi abbiano lasciato il segno: Iziplay dà sempre a 1,85 la vittoria finale di Nairo Quintana (Movistar), mentre è salita da 3,50 a 5,00 la quota dello spagnolo Joaquin Rodriguez, protagonista di una cronosquadre da dimenticare e ora a 1'47" da Matthews. A 20,00 Domenico Pozzovivo, a 30,00 Michele Scarponi, con l'Astana in allarme per Valerio Agnoli che, dopo la caduta di domenica, ha una costola incrinata. L'Irlanda ha davvero lasciato il segno. @mauridigiangiac ©RIPRODUZIONE RISERVATA