Musica e cinema in lutto per Riz Ortolani
ROMA Amato da generazioni di registi italiani, da Vittorio De Sica a Pupi Avati, adorato da Quentin Tarantino che ha inserito alcuni dei suoi brani nelle colonne sonore di "Inglorious Basterds" e "Django Unchained". Musica e cinema piangono il grande Riz Ortolani, geniaccio della musica da film, autore di temi cult come quello del "Sorpasso", morto a Roma per le conseguenze di una bronchite. Ottantasette anni portati alla grande, Riz, come lo chiamavano tutti, ha lavorato fino all'ultimo, autore, tra l'altro della colonna sonora di "Un Matrimonio", il film per la tv di Pupi Avati andato in onda in queste settimane su Rai1. Nato a Pesaro, ultimo di sei fratelli, Rizziero Ortolani (questo il suo vero nome) si era diplomato in flauto a 19 anni e poco più che ventenne era entrato in Rai come arrangiatore di orchestre radiofoniche. È il 1954 quando firma la sua prima trasmissione radiofonica, "Occhio Magico", come direttore d'orchestra. Il lavoro per il cinema prende il via nei primi anni '60 con la colonna sonora di un documentario, "Mondo Cane", il cui tema principale, "More", cantato dalla moglie Katyna Ranieri gli vale nel 1964 la nomination all'Oscar come Migliore Colonna Sonora. Da allora si susseguono le collaborazioni con gli studios americani (Mgm, United Artist, Universal) e con registi italiani di gran nome, oltre a De Sica, Dino Risi, Franco Zeffirelli. Particolarmente lunghi e fruttuosi i sodalizi artistici con Damiano Damiani e soprattutto con Pupi Avati con il quale dal 1980 ha fatto 25 film, praticamente l'intera produzione del regista emiliano, che oggi lo piange: «Con lui ho imparato quanto è bello seguire un brano classico con la partitura in mano». Appassionato e raffinato conoscitore di jazz, oltre che di musica operistica e sinfonica, infaticabile lavoratore, Ortolani lascia una produzione enorme: oltre 300 partiture.