Il Policlinico San Marco torna ad assumere

Il Policlinico San Marco torna ad assumere: saranno 6 gli infermieri richiamati tra i 43 dipendenti che lo scorso anno rimasero a casa per il piano di riorganizzazione dovuto ai tagli regionali. La notizia, trapelata da fonti sindacali, è stata confermata ieri dal vicedirettore generale della clinica di via Zanotto. Francesco Camisa ha garantito che i sei addetti sono già stati individuati per ruolo, e quanto prima verranno riassorbiti dal Policlinico. «Si tratta di una scelta dettata dall'andamento del turnover e da chi ha lasciato la clinica per concorso in altre strutture», spiega il dirigente, «ragion per cui si sono aperti degli spazi e, in virtù dell'accordo siglato con la Cisl-Fp lo scorso anno, abbiamo richiamato chi era stato licenziato. La cosa che maggiormente ci ha colpito è stato vedere che tra chi tornerà c'erano lavoratori che nel frattempo avevano già trovato impieghi altrove. Ma non hanno esitato a rientrare al Policlinico per riprendere il loro vecchio lavoro». Si tratta di sei infermieri professionali, ripescati dalla lista dei 43 esuberi che comprendevano anche amministrativi e operatori sociosanitari. All'epoca della battaglia sindacale che si concluse con i 43 licenziati, la Cisl-Fp firmò un accordo sulla riduzione dei dipendenti che però ne prevedeva la riassunzione in caso di necessità. E la parola è stata mantenuta dal Policlinico San Marco. «Si trattò di scelte dovute a uno stato di crisi, apertosi per il taglio del 30 per cento del budget di cui disponevamo dalla Regione per le attività in convenzione», aggiunge Camisa. «Dieci milioni di euro in meno l'anno che hanno creato parecchi problemi non dipesi dalla nostra volontà». Com'è stato il 2013 appena concluso? «Un anno negativo per le problematiche legate al taglio del budget. Per fortuna gli arretrati che ci spettano sulle attività convenzionate da parte della Regione, stanno arrivando. In questo senso Regione e Asl 12 hanno fatto un grande lavoro. Purtroppo gli interessi bancari passivi hanno ancora il loro peso, ma siamo riusciti con grande sforzo a rinnovare alcune strumentazioni di Radiologia per continuare ad offrire servizi all'altezza al cittadino. Per quanto riguarda i 40 posti letto che le schede regionali ci taglieranno entro tre anni, per ora attendiamo solo le decisioni che dovranno essere prese. Non facciamo previsioni né ci fasciamo la testa. Di sicuro non è una cosa positiva, ma seguiremo nei prossimi mesi tutta la questione in Regione». (s.b.)