Furto di orologi al Danieli, due condanne

VENEZIA Di quei due preziosissimi orologi «Jagher Le Coultre» scomparsi nel dicembre del 2010 da una vetrinetta dell'hotel Danieli si sono subito perse le tracce: valevano uno 150 mila e l'altro 75 mila euro, circa. Per il furto, nei mesi scorsi, aveva patteggiato un ex dipendente dell'albergo, Davide Silvestri. Ma il codice penale puntisce ancor più pesantemente la ricettazione di chi vende o acquista un bene provento di reato. Così, ieri, il giudice monocratico ha condannato Alberto Livotto (a 2 anni e 3 mesi di reclusione) e Umberto Zago (a 2 anni e 5 mesi): a loro carico contatti telefonici con Silvestri e pedinamenti, che la difesa ha contestato in aula come insufficienti come prova e spiegabili come normali contatti tra conoscenti, ma che invece hanno convinto prima il pubblico ministero Giorgio Gava (che aveva chiesto una condanna a 3 anni) e poi il giudice del Tribunale, anche se la difesa già annuncia l'intenzione di ricorrere in appello, mancando l'oggetto del furto. Nel corso del procedimento è stata stralciata per motivi di salute la posizione di un altro indagato, Vincenzino Falcone.