Un arresto negli scontri i feriti sono una ventina

VENEZIA Durante i primi scontri, quelli ai piedi del ponte di Calatrava, sono stati due i giovani bloccati dai poliziotti del Reparto mobile di Padova, ma alla fine soltanto uno dei due è stato arrestato, un cittadino ceko di 27 anni senza fissa dimora che gli agenti hanno bloccato mentre lanciava bottiglie di vetro vuote contro di loro. La stessa Digos sostiene che non appartiene ai Centro sociali, anche se avrebbe un precedente che riguarda gli scontri a Genova per il vertice dei Grandi. È accusato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Ma un altro giovane è stato bloccato, Francesco, studente universitario in laguna, fermato durante i primi spintoni tra le fila delle forze dell'ordine e i giovani, caduto a terra e finito sotto gli scudi prima che gli scontri degenerassero. È stato portato negli uffici della Questura di Santa Chiara, ma gli stessi poliziotti lo avrebbero scagionato: nessuno di loro lo avrebbe visto compiere azioni violente, presumibilmente comunque verrà egualmente denunciato all'autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale. Sul fronte dei feriti invece ad avere la peggio sono state le forze dell'ordine: 11 i feriti, tra questi il più grave il vice capo della Digos, colpito in testa con un sasso, una ferita per la quale sono stati necessari 4 punti di sutura. Sette i feriti tra i manifestanti, nessuno in grave condizioni, secondo il leader degli antagonisti, Tommaso Cacciari. «Ci hanno sparato addosso una pioggia di lacrimogeni ad altezza d'uomo: alcuni di noi, per questo, hanno ustioni allo stomaco e alla pancia» dice Cacciari che spiega: «Ci hanno prima bloccato davanti al ponte della Costituzione con un numero di agenti pari solo a quelli utilizzati quando c'è stata la Lega, poi siamo stati caricati duramente. Il corteo si è difeso e ci sono state altre cariche». Tre dei ragazzi feriti presenterebbero ustioni al torace e alle gambe provocate, secondo i Centri Sociali, dal lancio di lacrimogeni ad altezza d'uomo, tre avrebbero ferite al capo e il settimo al naso. Intanto l'esponente di Fratelli d'Italia Andrea Selva Volpi afferma: «Siamo convinti che manifestare per esprimere le proprie idee sia un diritto ma se questi sono i prodotti dei centri sociali del Comune di Venezia, l'unica cosa possibile è quella di chiuderli definitivamente». In piazza, ieri, a coordinare gli interventi delle forze dell'ordine, c'erano poliziotti, carabinieri e finanzieri, c'erano il questore Vincenzo Roca e il comandante dei carabinieri veneziani. Al termine degli interventi il capo della Polizia veneziana ha spiegato che le forze dell'ordine sono state costrette ad intervenire per impedire che il corteo dei Centro sociali attraversasse il ponte di Calatrava e arrivasse fino al piazzale della Stazione dove stavano arrivando i militanti di Forza Nuova. Lo stesso questore ha parlato di «scontri duri». ©RIPRODUZIONE RISERVATA GUARDA LA FOTOGALLERY I VIDEO E COMMENTA WWW.NUOVAVENEZIA.IT