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Omaggio a Ludovico De Luigi. La Fondazione Bevilacqua La Masa dedica all'artista veneziano giunto al traguardo degli ottantanni, una mostra antologica - curata da Enzo Di Martino - che si inaugurerà domani alle 18.30 negli spazi espositivi di Piazza San Marco (aperta fino al preimo dicembre). Un'esposizione che abbraccia la sua attività dal 1960 al 2013, attraverso oltre trenta dipinti e tre sculture e che denotano il singolare percorso di questo artista che guardando alla lezione del vedutismo veneziano del Settecento - come ricorda anche Di Martino nel suo saggio introduttivo alla mostra - e in particolare a un genere già di per se stesso immaginifico e fantasioso come quello dei "Capricci", lo ha rivissuto in chiave surrealista e paradossale, con una vena di pop, con Venezia comunque sempre come protagonista, mettendo in qualche modo sotto i riflettori e a volte sotto accusa le sue "contaminazioni" moderniste, spesso ricorrendo a tele emulsionate con l'uso di immagini fotografiche per dare più forza alle sue sovrapposizioni o alle elaborazioni computerizzate. O alle sculture a volte "proposte" in formna provocatoria, come il suo cavallo di bronzo cavalcato in riva degli Schiavoni alla fine deglii anni Ottanta da un Cicciolina praticamente nuda. Portandolo, come egli stesso ha detto della sua pittura, «a dipingere l'oggi con il linguaggio di ieri e a parlare di ieri con il linguaggio di oggi». E scrive a proposito della mostra la presidente uscente della Fondazione Bevilacqua La Masa e ora assessore alle Attività Culturali Angela Vettese, che De Luigi «guarda la città con gli occhi persi e innamorati di chi per lei vuole un futuro. Come ogni persona coraggiosa, non teme i cambiamenti, non cerca ciò che non può tornare, accetta e prefigura il futuro. Lo sguardo di questo maestro rappresenta, più di molte opere di giovani, la fiducia nella possibilità che Venezia sia come la fenice, sempre capace di rinascere». ©RIPRODUZIONE RISERVATA