IN CASA

Nessun tabù, nessuna paura. "Passeggiate nei prati dell'eternità" (Mursia, pp 308, 18 euro) di Valeria Paniccia la morte è un evento naturale della vita. Paniccia racconta passeggiate nei cimiteri di mezzo mondo, sbirciando tra i nomi incisi sulle tombe, accompagnati da un Virgilio che via via assume le fattezze di Margherita Hack, Giorgio Albertazzi, Josè Saramago, Toni Servillo, Gabriele Lavia. Si parte dal San Michele di Venezia. Ad accompagnare il visitatore-lettore è Massimo Cacciari: tra una riflessione filosofica e l'altra sulla morte, raccontare di Ezra Pound, il cui nome è inciso su una piccola lapide a terra, nascosta dall'edera, del premio Nobel per la Letteratura Josif Brodsky, di Igor Stravinsky. A Roma, nel cimitero acattolico per stranieri, a far da Cicerone c'è Margherita Hack. La scienziata profondamente atea, scomparsa solo qualche mese fa. Anche lei, passeggiando tra sentieri tranquilli, si lascia andare a considerazioni sulla religione e sulla vita. Parlando e camminando, sfilano i nomi dei poeti inglesi John Keats ("Qui giace uno il cui nome era scritto nell'acqua") e Percy Shelley. Ma a Roma riposano anche Carlo Emilio Gadda e Antonio Gramsci. Nel cimitero di Staglieno a Genova, finito nelle pagine di scrittori come Twain, Waugh, Nietzsche, Maupassant, Hemingway, che qui venivano a passeggiare tra porticati e sculture, l'ospite atteso è il premio Nobel Josè Saramago, per il quale la morte non è un tabù, ma è là e ci aspetta. E tra le opere d'arte, spuntano il sepolcro di Giuseppe Mazzini e la targa in memoria di Nino Bixio. Al Père-Lachaise di Parigi, dove è impossibile non imbattersi in qualche tomba "famosa" da Chopin a Edith Piaf passando per Sarah Bernhardt, Modigliani (ma la più visitata è quella di Jim Morrison), Giorgio Albertazzi recita i versi dei Sepolcri di Ugo Foscolo. Il viaggio continua al Monumentale di Torino, e a quello di Milano, con Gae Aulenti, tra Camilla Cederna e Alessandro Manzoni. Pupi Avati fa gli onori di casa alla Certosa di Bologna; al Novodevichy di Mosca la guida è il giornalista Demetrio Volcic. Con Toni Servillo al Santa Maria del Pianto è d'obbligo la visita alla tomba di Totò, mentre alle Porte Sante di Firenze ad attendere il lettore ci sono Gabriele Lavia e Giovanni Sartori. Il viaggio si conclude a Los Angeles con Gabriele Muccino, all'Hollywood Forever.