«Cinque milioni di risparmi ai disoccupati»

VENEZIA Il consiglio regionale stacca un assegno da cinque milioni di euro e li destina al Fondo solidarietà per i disoccupati e le nuove povertà, da gestire insieme ai sindaci del Veneto. L'operazione «spending review» fortemente voluta dal presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, si completa con l'approvazione del bilancio consuntivo 2012 di Palazzo Ferro Fini. Grazie a un corposo taglio di dirigenti, alla riorganizzazione della struttura, al blocco del turn-over del personale, all'eliminazione dei residui e delle passività degli esercizi precedenti e alla riduzione dei fondi di riserva il consiglio regionale ha ridotto di oltre cinque milioni le spese. Nel corso degli ultimi due anni, il consiglio regionale è riuscito a tagliare quasi otto milioni di euro, riducendo la spesa dai 52 milioni del consuntivo 2011 ai 44 del 2012. Ieri mattina il via libera dell'ufficio di presidenza, che ha deciso di trasmettere il bilancio ai revisori del conto e al consiglio regionale per la definitiva approvazione. «Rispetto al preventivo di 49 milioni di euro approvato lo scorso dicembre – dichiara soddisfatto il presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato – siamo riusciti a realizzare risparmi di spesa e revisione dei residui attivi e passivi per 5 milioni e 336 mila euro. Un bel gruzzolo, che ora viene restituito al bilancio generale della Regione con la raccomandazione alla Giunta, proposta dal vicepresidente Franco Bonfante, di dirottarlo nel Fondo straordinario di solidarietà per i disoccupati e le nuove povertà istituito con la legge Finanziaria 2013. Il nostro è un segnale tangibile che la spending review è possibile e che le istituzioni riescono ad essere vicine e solidali con i cittadini più in difficoltà». La scure è calata pesantemente sulla struttura: il consiglio regionale ha 158 dipendenti, contro i 340 del consiglio regionale del Piemonte e i 168 dell'Emilia Romagna. É sceso anche il numero dei dirigenti, passato da 30 a 19, con l'obiettivo di arrivare a 16 entro il 2015 non sostituendo i pensionandi. «Abbiamo completato la nuova mappa delle posizioni dirigenziali compiendo un ulteriore passo nel ridisegno organizzativo della pianta organica del Consiglio – sottolinea Ruffato – Non abbiamo licenziato nessuno, abbiamo solo razionalizzato funzioni e competenze, evitando di rimpiazzare i dirigenti non più in servizio e riorganizzando uffici e strutture attorno a sei centri di responsabilità». Le stesse retribuzioni dei dirigenti sono state rimodulate su cinque livelli sulla base delle responsabilità e degli effettivi carichi organizzativi. Tra le novità della nuova organizzazione del Consiglio regionale il potenziamento dell'area legislativa, attraverso l'istituzione di un nuovo servizio, e l'istituzione di un nuovo responsabile dell'ufficio dei diritti alla persona, che assomma le competenze attuali del Corecom e del Difensore civico, le due "authority" del Consiglio regionale a servizio diretto dei cittadini. (d.f.)