Patti Smith: «Le mie emozioni a Venezia»

di Michele Bugliari wVENEZIA Patti Smith, leggendaria poetessa rock, sabato 27 luglio alle 21 sarà al Teatro Verde dell'isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, per chiudere la rassegna Li.Ve. in Venice. Nata a Chicago 66 anni fa l'artista, che non ama essere definita "sacerdotessa rock", tornerà a Venezia nella terza data del suo mini-tour italiano, dopo lo storico concerto in Piazza San Marco del primo agosto 2010. Cosa significa per lei tornare a Venezia? «Sarà una grande emozione per molti motivi. La bellezza della città, la gente sempre accogliente con me e il fatto che papa Luciani ebbe un ruolo così importante a Venezia, dove fu Patriarca». A Papa Luciani lei ha dedicato un album, "Wave". Il nuovo papa Francesco è stato paragonato a papa Luciani, cosa ne pensa? «Una certa somiglianza tra le due figure la vedo, entrambi hanno un alone così umanistico. Entrambi hanno concepito il papato scegliendo di essere dei pastori e non dei re. Papa Francesco, come aveva già fatto papa Luciani, sta lavorando molto duramente per sconfiggere la corruzione, diventerà un leader importante». A Milano farà un concerto centrato sul suo primo album "Horses". E a San Giorgio? «Canterò canzoni del mio ultimo disco "Banga" ma anche pezzi degli album storici come "Horses" e "Easter". Ci saranno canzoni che più si prestano all'improvvisazione, e poesie. Poi, sono curiosa di vedere cos'altro mi ispirerà Venezia». Lei, recentemente, ha diretto "My Festival a Roma. «Ho fatto un'esibizione con mio figlio e mia figlia ed è stato molto bello fare un concerto simile in un paese come l'Italia che rispetta molto i gruppi familiari. Poi ho avuto una splendido dibattito col grandissimo regista Bertolucci. Ho anche avuto modo di collaborare con Marco Tirelli, un onore. C'è una grande affinità tra la mia sensibilità e la cultura italiana, "My Festival" non poteva che essere entusiasmante». E il nuovo album? «In inverno registrerò il nuovo album con mio figlio e mia figlia e probabilmente ci saranno diversi brani poetici e pezzi acustici. Appena chiuso il tour italiano, invece, terminerò il mio nuovo libro». Quali sono i suoi album o le sue canzoni di cui è maggiormente orgogliosa? «Amo diversi dischi per diverse ragioni ma è difficile scegliere uno, è più facile parlare delle singole canzoni che preferisco: "Radio Baghdad", "Gung Ho" e "Birdland"». Cosa fece nascere in lei il desiderio di diventare una cantante? «Io volevo fare la scrittrice e la pittrice ma diventai una performer perché sentivo che la nostra cultura era in pericolo. Negli anni Settanta il rock'n'roll stava diventando una voce spirituale rivoluzionaria. Così, mi venne data la possibilità di incidere un disco e io registrai "Horse",. Poi, mi fu offerto di continuare e tuttora canto. Mi piace essere una cantante per l'emozione del contatto con la gente ma sono felice di poter scrivere ogni volta che posso in solitudine». La prima elezione di Obama sembrò la realizzazione del sogno di Marthin Luther King; ma oggi? «È stato importante che sia diventato presidente. Negli anni però non ha realizzato molte delle cose che ci si aspettava da lui. Per me, Obama è stato troppo vicino all'amministrazione Bush nel campo dell'ambiente e della difesa, per non parlare di Guantanamo». Biglietti: 40, 50 e70 euro più diritti prevendita (ticketone.it, vivaticket.it e mailticket.it), informazioni: liveinve.com.