Roma, esecuzione in strada per una lite
ROMA Due ragazzi si fronteggiano in via Carlo Tranfo, periferia est di Roma. Uno estrae all'improvviso un coltello e colpisce l'altro al volto: il padre del ferito reagisce, è una guardia giurata. Estrae la pistola e spara alla testa dell'uomo. Un colpo preciso alla nuca, che uccide. È un pomeriggio di follia a San Basilio, trentesimo quartiere della Capitale, dove una banale lite per questioni di viabilità si trasforma in un omicidio e la rabbia degli amici della vittima degenera nell'aggressione feroce all'equipaggio del 118 intervenuto per portare soccorso. Sono le 18 di una giornata di calura estiva. Il vigilante Luciano Coppi, 53 anni, è in auto, una Citroen C1, con il figlio Moreno di 18 anni, quando scoppia un diverbio con Maurizio Alletto, 31 anni, che si trova al volante di una Mercedes Classe A. È una discussione accesa, che sembra spegnersi in fretta com'è cominciata. Ma non è così. Questo è quello che accade secondo una prima ricostruzione: padre e figlio si allontanano e tornano a casa, quindi scendono di nuovo in strada dove trovano Alletto. La miccia si riaccende, i due giovani sono uno di fronte all'altro: il 31enne estrae il coltello e tira un fendente che raggiunge l'altro a una guancia. Il padre estrae l'arma e fa fuoco, Alletto cade a terra senza vita. La gente è atterrita, le urla si moltiplicano, qualcuno chiama i soccorsi. Sei minuti dopo è l'ambulanza del 118 il primo mezzo ad arrivare, ma mentre cercano di scendere dal mezzo i tre operatori vengono accerchiati da una folla inferocita. Gli aggressori hanno sassi e bastoni, distruggono l'ambulanza, prendono a calci e pugni i soccorritori, l'autista viene colpito con violenza, forse ha una spalla rotta. A guidare l'assalto ai sanitari sono i parenti e gli amici della vittima: vogliono impedire che il rivale ferito sia soccorso. Mentre sul posto viene inviata una seconda ambulanza, i carabinieri e gli uomini della squadra mobile rintracciano e fermano il responsabile dell'omicidio. Attorno alla casa di Coppi la tensione torna a crescere: decine di persone, forse gli stessi dell'assalto al 118, cercano di impedire agli agenti di caricare in auto l'uomo, per fermarli sono necessarie alcune cariche della polizia. «Siamo sconcertati – commenta il direttore dell'Ares 118 Livio De Angelis – Non riesco a capire come si possa odiare chi cerca di salvare una vita e come si possa danneggiare un'ambulanza pubblica». I feriti sono tutti stati trasportati all'ospedale Pertini, il giovane ferito al volto non è in pericolo di vita.(m.r.t.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA