Bautista fa fuori Rossi Lorenzo spadroneggia e si prende il Mugello

di Cristiano Marcacci wINVIATO A SCARPERIA (Fi) La Honda ora sa che non può monopolizzare il Mondiale di MotoGp. La Yamaha è tornata, ha rimesso la testa fuori. Per la verità, una sola Yamaha, quella dello spagnolo Lorenzo. Perché l'altra, quella di Valentino Rossi, occorre andarla a cercare tra la ghiaia della "Poggio Secco", la terza curva del Mugello dopo la partenza. Il Dottore ha finito lì la gara, dopo circa cinquecento metri, davanti a migliaia di propri beniamini. La delusione è arrivata dopo una manciata di secondi: dopo essere partito male, accusando problemi alla frizione, il Vale nazionale è stato risucchiato dalla bagarre delle retrovie e lì non ha saputo difendersi dall'esuberanza di Bautista, che ha chiuso troppo la curva toccandolo e portandolo fuori pista. «L'importante è che non mi sia fatto nulla» ha detto Rossi. «Cercheremo di rifarci a Barcellona. In partenza mi si è gonfiata la frizione e non sono riuscito a scattare bene e mi hanno passato in tanti. Peccato, questa era una gara da podio, il passo era buono. Mi dispiace molto. Con Bautista ci siamo visti alla fine della corsa in direzione gara e mi ha detto di non avermi visto. Io ci credo, per me è finita qui». Per fortuna, ci pensa Lorenzo a far spumeggiare la cresta di questo campionato. Dopo aver visto sfumare per un soffio la "pole" del sabato ed aver messo tutti dietro nel warm-up del mattino, a dimostrazione di quanto la moto rispondesse bene alle sollecitazioni tecniche del circuito toscano, lo spagnolo campione del mondo in carica ha impartito a tutti una lezioncina niente male. Fino all'undicesimo giro ha fatto divertire Pedrosa e Marquez, illudendoli che potessero essere della partita. Poi, ad un certo punto, ha cambiato passo, ha alzato la manina e ha salutato gli avversari. Il primo a sorprendersi è stato Pedrosa, che nel giro di circa sei giri si è beccato un secondo e mezzo di ritardo e ha dovuto riservare la concentrazione a difendersi dagli attacchi di Marquez, un vero e proprio extraterrestre se consideriamo che si è buttato sull'asfalto del Mugello con un profondo taglio al mento e il radio del braccio sinistro fratturato, "regalini" dello spaventoso incidente ad oltre 250 orari durante le libere di venerdì. Il sorpasso avvenuto su Pedrosa al diciottesimo giro è stato sicuramente da manuale, non altrettanto si è rivelata la gestione della fase finale. Marquez si è fatto tradire dall'eccessiva bramosia e ha voluto esagerare. Alla "Savelli" ha piegato troppo perdendo aderenza e finendo per rotolare nella via di fuga. Complimenti per la continuità a Cal Crutchlow, quarto, e a Stefan Bradl, che in volata ha regolato l'exploit finale dell'accoppiata tricolore Dovizioso-Ducati. È questa l'unica nota lieta della giornata per il battaglione italiano di scena davanti ai 76mila spettatori del Mugello (quasi 110mila nell'arco delle tre giornate). In Moto2 solamente settimo Simone Corsi, in una gara controllata da Scott Redding, partito dalla "pole" e favorito dall'uscita di pista dell'osso duro Nakagami. Occorre scendere fino alla settima posizione anche in Moto3 per trovare il primo degli italiani, in questo caso Niccolò Antonelli (Ftr Honda). Nella gara vinta con lucidità dallo spagnolo Luis Salom (Ktm) sul connazionale e compagno di marca Alex Rins da registrare il forfait nella ghiaia da parte di Romano Fenati, che stava imbastendo una discreta rimonta quando è stato tamponato all'improvviso da Brad Binder (Suter Honda) finendo spettacolarmente la propria marcia tra la polvere dei ritirati.