«Ci manca ancora la vittoria di tappa»

dall'inviato wIVREA (Torino) Nel dopo-tappa il tema più caldo è lo spazio – forse eccessivo – concesso dall'Astana a Tanel Kangert, che già andò a tutta nella cronometro di Saltara. «Gli ho detto io di andare – chiarisce capitan Vincenzo Nibali – per provare a vincere la tappa e a portar via abbuoni ai miei avversari. Del resto, la mia squadra non ha ancora centrato una vittoria, un po' ci manca, ci proverò io alle Tre Cime». Vittoria di tappa o no, lo Squalo dello Stretto ha dato un'altra dimostrazione di forza in una tappa che, viceversa, si preannunciava tranquilla. «Volevo che andasse via la fuga, la fuga è andata, ma credo che davanti non ci fosse grande collaborazione – prosegue il siciliano – Scarponi, che è un po' più in ritardo di Evans e Uran, ci ha provato, io mi sono limitato a controllare. Lui in discesa ha sbagliato una curva e io mi sono trovato un po' davanti, ma non è stato un vero attacco». Vittoria da circoletto rosso, quella di Benat Intxausti, perché è la terza della Movistar (dopo quelle di Dowsett e Visconti) ma soprattutto perché arrivata a due anni dalla morte del compagno Xavier Tondo, schiacciato dal portone di un garage il 23 maggio 2011, proprio sotto gli occhi dell'ex maglia rosa. «Oggi è in pratica il secondo anniversario della sua morte, un episodio che ha segnato la mia vita – ha detto Intxausti, dopo aver tagliato il traguardo con le mani rivolte al cielo – Credo che la mia vittoria sia il modo migliore di ricordarlo, anche per la sua famiglia e la squadra».(m.d.g.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA