IL GIRO D'ITALIA»LO SQUALO DELLO STRETTO SEMPRE PROTAGONISTA

di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A IVREA (Torino) Per Benat Intxausti maglia e tappa. Tranquilli, il simbolo del primato è sempre sulle spalle di Vincenzo Nibali, Intxausti la maglia rosa l'ha già vestita – dopo la tappa di Pescara – me se l'è anche già tolta, il giorno dopo a Saltara. Ma ieri per lo spagnolo della Movistar è arrivata anche la vittoria sul traguardo di Ivrea dopo la volata a tre con Kangert (Astana) e Niemiec (Lampre) che ha chiuso una tappa che doveva dire poco in termini di classifica generale e invece ha detto eccome. Annullata la fuga, sulle ripide rampe del Gran premio della montagna di Andrate sono volate scintille tra gli uomini di classifica: Michele Scarponi ci ha provato appena la strada ha cominciato a impennarsi seriamente ma Nibali non gli ha lasciato nemmeno un metro di spazio; anzi, il messinese ha addirittura provato ad allungare sulla successiva discesa, a ribadire una superiorità sempre più indiscussa, dimostrata anche dalla libertà di giocarsi la tappa in volata concessa al gregario estone. L'azione di Scarponi e la successiva reazione di Nibali sono invece costate due posizioni in classifica a Mauro Santambrogio, giunto al traguardo con quasi due minuti e mezzo di ritardo e scivolato dalla quarta alla sesta piazza. Insomma, niente male per una tappa di media montagna che sembrava fatta apposta per una fuga a lunga gittata. La fuga è scattata, composta da addirittura 22 corridori, ma la presenza tra questi di uomini quali Damiano Caruso (Cannondale), 18esimo in classifica generale ma non lontanissimo dalla top ten, ha presto convinto Radioshack e Katusha a unirsi all'Astana in testa al gruppo, prima per limitare e poi addirittura annullare – complice lo scarso accordo tra i battistrada – il vantaggio dei fuggitivi. Il gruppo è arrivato così sostanzialmente compatto sui tratti più duri della salita di Andrate, dove Scarponi – pesantemente attardato in classifica generale ma pur sempre scalatore di primissimo livello – ha tentato l'allungo. Iniziativa che ha scatenato la reazione di Nibali e poi gli scatti di Stefano Pirazzi e Carlos Betancur, agganciato da Samuel Sanchez. La loro azione è stata però annullata dallo stesso Nibali, che ha fatto vedere ancora una volta di cosa è capace in discesa. Rimessi in fila i rivali più pericolosi, Nibali si è preso il lusso di dare via libera al compagno Kangert, che prima ha provato a partire da solo e quindi ha preso il largo assieme a Niemiec e Intxausti. Ed è stato questo terzetto a giocarsi la vittoria a Ivrea, con il polacco della Lampre Merida che è partito lungo con l'estone a ruota, mentre lo spagnolo è stato bravo a mantenere il sangue freddo per partire al momento più giusto. Per la Movistar è la terza vittoria al Giro, l'Astana è ancora a bocca asciutta, ma ha un Nibali sempre più padrone. Si fa trainare, Gavazzi espulso. Mattia Gavazzi è stato estromesso dal Giro per un traino da una vettura. Gavazzi aveva tagliato il traguardo in 174a e ultima posizione con un distacco di 17'17" da Intxausti. Gavazzi era anche ultimo in classifica generale: la maglia nera passa al colombiano Edwin Avila che ha 3h48'27" di ritardo da Nibali. Georges, positività confermata. Le controanalisi hanno confermato la positività all'eptaminolo di Sylvain Georges, il ciclista francese dell'Ag2r pizzicato dopo la tappa di Pescara. @mauridigiangiac ©RIPRODUZIONE RISERVATA