IL GIRO D'ITALIA»A TREVISO TAPPA DA TREGENDA SOTTO LA PIOGGIA
di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A TREVISO Nemmeno la pioggia e una fuga di uomini forti, ripresi a poche centinaia di metri dal traguardo, fermano Mark Cavendish: quando la volata lo chiama, il britannico risponde sempre presente. Sul traguardo di Treviso, scortato dall'ormai consueto splendido lavoro della sua Omega Pharma Quick Step, Cannonball firma il suo tris al 96esimo Giro d'Italia e addirittura la 100esima vittoria in carriera. Oh Britannia, nel bene e nel male: perché per un suddito della regina che ride, ce n'è uno che piange: Bradley Wiggins è andato nuovamente in difficoltà sulla discesa – ovviamente bagnata – del Montello ed è giunto al traguardo con altri tre minuti di ritardo rispetto al gruppo della maglia rosa Vincenzo Nibali. E l'impressione è che, a questo punto, il capitano della Sky sia ormai prossimo ad abbandonare il Giro d'Italia, risolvendo così il dualismo con Rigoberto Uran (che invece ha tagliato il traguardo assieme a Nibali) peraltro con un ottimo alibi: già prima della partenza da Longarone, il Baronetto ha reso noto – attraverso un comunicato della sua squadra – di soffrire per un'infezione polmonare provocata da un forte raffreddore. Chi il Giro l'ha già abbandonato, Sylvain Georges, risultato positivo all'eptaminolo dopo la tappa di Pescara e escluso mercoledì dalla corsa, cerca invece una strategia per "rientrare" in gruppo. E la toppa, verrebbe da dire, è peggio del buco: «Ho commesso una negligenza – ha spiegato il 29enne francese dell'Ag2r – assumendo il Ginkor Fort, equivalente del Daflon, senza sapere che conteneva una piccola dose di una sostanza vietata e senza informare il medico della mia squadra». A noi che siamo ignoranti in materia è venuto spontaneo chiederci perché un ciclista debba assumere un farmaco per l'insufficienza venosa, e a voi? Insomma, non siamo alla crema per le infezioni vaginali di Borriello, al gemello morto prima della nascita che aveva provocato l'ematocrito alle stelle di Hamilton, alle bistecchie di cinghiale di Bucchi e Monaco o alle lozioni per i capelli di Couto e Blasi, ma poco ci manca. È stata una tappa breve ma durissima a causa delle condizioni meteo, pioggia battente quasi fino al traguardo e temperature davvero poco incoraggianti. Per questo meritano un plauso Felline (Androni), Belkov (Katusha), Lammertink (Vacansoleil) e De Backer (Argos Shimano), scattati quasi subito, ai quali si è aggiunto poi l'enfant du pais Marcato (Vacansoleil). Le strade sono fiumi, alla prima discesa quattro dei cinque battistrada finiscono sull'asfalto. Ma la fuga continua e la la Omega Pharma si mette in testa al gruppo assieme all'Astana per mantenere a tiro la fuga. Il vantaggio, infatti, rimane nell'ordine dei due minuti. Dal gruppo della maglia rosa, sull'ultima discesa, si stacca nuovamente Wiggins, davanti il ritmo è alto perché i fuggitivi rischiano di arrivare al traguardo e per il Baronetto sono dolori: Sir Brad taglia il traguardo con 3'17" di ritardo; e prepara le valigie. @mauridigiangiac ©RIPRODUZIONE RISERVATA