GIRO D'ITALIA»GIORNATA PRO-WIGGINS

di Maurizio Di Giangiacomo wINVIATO A ISCHIA (Na) Cinquantaquattro anni fa Ischia applaudì Nino Catalano, il gelataio palermitano che sull'isola flegrea centrò la gara della vita infliggendo 50 secondi di ritardo a Jacques Anquetil. Ieri abbiamo sperato in un altro risultato a sorpresa, che sottraesse per un altro giorno il 96esimo Giro d'Italia al suo destino già scritto. Ma la cronosquadre è esercizio troppo difficile, che non premia le improvvisazioni, nel quale emergono gli specialisti, anche su un percorso selettivo e particolare come quello ischitano. E allora tanto di cappello alla Sky di sir Bradley Wiggins, che ha confermato il suo strapotere nelle prove contro il tempo. La maglia rosa passa dalle spalle di Mark Cavendish a quelle di Salvatore Puccio, che è siciliano come Catalano ma non fa il gelataio, primo tra gli Sky al traguardo dopo la volata di Napoli e proprio per questo, quasi per sbaglio, nuovo leader della classifica generale. Un po' a sorpresa, alle spalle della Sky la squadra migliore è stata la Movistar di un altro siciliano – di padre – Giovanni Visconti, con soli nove secondi di ritardo. Ma la cronosquadre Ischia-Forio ha "promosso" anche l'Astana del terzo siciliano di questa giornata di grande ciclismo del Sud, vale a dire Vincenzo Nibali, che tra gli uomini di classifica è quello che paga al Baronetto il dazio più leggero, appena 14 secondi, verdetto che conferma ancora una volta che la vera sfida per la maglia rosa sarà quella tra lo Squalo dello Stretto e il campione britannico, ma testimonia che quella contesa è aperta a qualsiasi risultato, perché Wiggins potrà colpire a sangue nella cronometro individuale di Saltara, ma Nibali avrà poi a disposizione gli arrivi in salita per replicare. Decisamente più pesante, invece, il bilancio per gli altri uomini di classifica più attesi: ha limitato i danni la Lampre di Michele Scarponi che, dopo aver fatto segnare il terzo miglior intertempo, ha "pagato" 22". Tre in più quelli incassati dal vincitore del Giro 2012 Ryder Hesjedal con la sua Garmin Sharp, 37 quelli di Cadel Evans con la Bmc, addirittura un minuto e un secondo di ritardo per Samuel Sanchez, allo sbando con la Euskaltel Euskadi, che si è presentata sul traguardo con solo quattro elementi e ha dovuto attendere quasi mezzo minuto l'arrivo del quinto, uomo sul quale per regolamento viene preso il tempo. Scene un po' comiche, che hanno confermato la difficoltà della prova contro il tempo di Ischia, 17,4 chilometri con un primo tratto più pedalabile – lungo il quale quasi tutte le squadre hanno sacrificato i passisti – e una seconda parte caratterizzata da diverse salite e da una discesa prima del traguardo. In pochi l'avevano studiata bene – e i ritardi, su un percorso così breve, lo confermano – merito a chi lo ha fatto e soprattutto alla Sky, che non ha tradito le attese pur avendo addosso tutti i riflettori. Ma i Men in Black non avevano ripassato il regolamento: Wiggins ha lasciato tagliare il traguardo per primo a Dario Cataldo, convinto che la maglia rosa andasse così al giovane abruzzese. Ma ieri era il giorno dei siciliani. ©RIPRODUZIONE RISERVATA