Basso non ce la fa: «Morale a pezzi»

di Gianpaolo Tessari In extremis ha dato forfait Ivan Basso. Il ciclista della Cannondale, due volte vincitore del Giro (2006 e 2010), ha dovuto rinunciare per un ascesso perineale (una cisti che gli impedisce di stare in sella). «È un infortunio arrivato in modo inaspettato – ha raccontato lo stesso Basso – Sono davvero molto triste per non poter partecipare a questa edizione del Giro. Ho il morale a pezzi ma supererò anche questa». Il suo posto verrà preso da Damiano Caruso. Basso ha tentato fino all'ultimo di recuperare: «Dopo quattro mesi di lavoro è difficile da accettare. Cercherò di guarire e di programmare la parte centrale della stagione». La rinuncia di Basso – che potrebbe tentare un clamoroso recupero per il Tour – fa perdere al Giro uno dei protagonisti ma il lotto dei 207 partenti è comunque ben assortito. L'urlo di Cheng non terrorizzerà l'Occidente ma, di sicuro, Ji Cheng, 25 anni, è il primo cinese di sempre a prendere il via al Giro d'Italia. Il corridore della Argos Shimano non è proprio un fenomeno (professionista dal 2008 non ha vinto neanche una corsetta) ma può comunque vantare un record: è l'unico cinese ad aver concluso un grande Giro, la Vuelta, al 175° posto nel 2008. Cheng, in altre parole, è l'immagine con gli occhi a mandorla di un ciclismo sempre più globalizzato. Lo scorso anno (alzi la mano chi ci avrebbe scommesso un euro) fu un pennellone canadese, sì Ryder Hesjedal, a mettere in fila tutti i big del pedale del vecchio continente. Sarà possibile un bis all'insegna della sorpresa? Difficile, visto il rango dei partenti: alla partenza ci sarà il vincitore dell'ultimo Tour, Bradley Wiggins. Quelli di Giro, Tour e Vuelta del 2011: ovvero Michele Scarponi, Cadel Evans e Juan Josè Cobo, quest'ultimo desaparecido da quello squillo in altura. C'è poi quel Vincenzo Nibali che dopo aver messo in bacheca una Vuelta e un podio al Tour, ha abbracciato la causa dell'Astana per poter tentare l'assalto buono alla corsa più amata. Con lo Squalo morderà la salita il neo pro Fabio Aru, fortissimo quando la strada si impenna e grande promessa. Appena discosto dal novero dei favoriti, il nutrito drappello dei vecchi marpioni, appena rinforzato dal ritorno in gruppo di un discusso corridore come Danilo Di Luca. La Vini Fantini di Luca Scinto lo butterà nella mischia, più per la caccia alle tappe che per la classifica, assieme ad altri corridori di pregio come Mauro Santambrogio e Matteo Rabottini. Sempre per la serie "a volte ritornano" tocca citare quello di Franco Pellizotti, in maglia tricolore, francamente poco appariscente da quella vittoria. Con loro nomi buoni come quello di Samuel Sanchez, di Robert Gesinck, del colombiano della pattuglia di Corti, Miguel Angel Rubiano Chavez. Da segnare anche i nomi di altri possibili movimentatori della classifica come lo stagionato Stefano Garzelli, Giovanni Visconti, Eros Capecchi, Domenico Pozzovivo e Gianluca Brambilla. Capitolo sprinter e finisseur: per la maglia a punti lotteranno Mark Cavendish, Francesco Gavazzi, Manuel Belletti, Elia Viviani, Roberto Ferrari, Francesco Chicchi e Daniele Bennati. Per colpi di mano in finali non piatti come un biliardo ci sono in gruppo scalpitanti Filippo Pozzato, Oscar Gatto, Davde Apollonio e Fabio Felline. ©RIPRODUZIONE RISERVATA