Cadavere tra gli scogli Un paio di calze nere l'unico indizio trovato
CAORLE È durata oltre tre ore l'autopsia sul cadavere della donna ritrovato martedì impigliato tra gli scogli del lungomare di via Roma. L'esame, condotto dal medico legale Antonello Cirnelli alla presenza dei carabinieri, non ha sciolto i dubbi, anzi. Unico elemento di riconoscimento, a occhio nudo, possono essere un paio di calzini neri, unico capo d'abbigliamento trovato addosso al cadavere, in acqua da molti mesi. Si tratta di due calze da donna che hanno un marchio particolare e che solo un eventuale familiare potrebbe riconoscere. Ricavata l'impronta dentaria. I carabinieri di Caorle hanno lavorato tutta la notte sui dati della salma e oggi lanceranno probabilmente un appello ai familiari degli scomparsi nei dintorni della località, affinchè contattino la stazione. I dati sull'altezza, peso e misura di scarpe restano ancora a disposizione della magistratura. È stato un esame autoptico molto laborioso, in quanto il corpo appariva in grave stato di decomposizione. Di sicuro di trovava in acqua da più di tre mesi. Il volto non era riconoscibile, ma la bocca era pressochè intatta. Nel laboratorio di medicina legale di via Friuli a Portogruaro, accanto all'ospedale, Cirnelli ha eseguito l'autopsia alla presenza dei carabinieri. Non ci sono dubbi sul fatto si trattasse di una donna, e una delle ipotesi che si prendono in considerazione riguarda l'età avanzata; quasi certamente sopra i 50 anni. La salma è stata scansionata con un sistema tridimensionale, mentre attraverso varie otturazioni è stata ricavata l'impronta dentaria. Ad attirare la curiosità degli inquirenti anche l'unico indumento a disposizione. Quelle calze scure, da donna appunto. Il volto era tumefatto, molto probabilmente per il fatto che quel corpo era rimasto impigliato tra gli scogli da giorni. I denti però erano salvi. A fare la scoperta del cadavere, martedì scorso, era stato un vigile del fuoco in pensione residente a Belluno che nella sua lunga carriera aveva prestato più volte servizio al comando provinciale di Mestre. Sono stati gli stessi pompieri del distaccamento di Portogruaro, poi, a ricomporre la salma, con l'aiuto dei carabinieri di Caorle e i finanzieri del distaccamento marittimo, la cui sede si trova proprio di fronte al luogo del ritrovamento, nella centralissima piazza Vescovado. Ipotesi sull'identità della donna non se ne fanno. C'è angoscia però per due persone, due donne, che da mesi mancano da casa; hanno residenza nella trevigiana Mansuè e in città a Pordenone. Entrambe sono avanti negli anni. Rosario Padovano ©RIPRODUZIONE RISERVATACada