«Riprendiamoci il territorio»
Ieri sera a sfilare in piazza Mercato per dire no alla criminalità c'erano veramente persone di tutte le provenienze (non solo italiani, ma anche macedoni, bangladeshi, africani e cinesi) e di tutte le collocazioni politiche. Un macedone amico di Ajdin Isac, la vittima della terribile sparatoria, ha detto: «Bisogna fermare tutta questa violenza. A Marghera tutti sono rimasti sconvolti a causa di quello che è accaduto, sia gli italiani che li stranieri. Non possiamo permettere a pochi delinquenti di instaurare uno stato di terrore e di minare la convivenza pacifica tra persone di tutte le nazionalità. Conoscevo Ajdin da quando eravamo bambini. Era un bravo ragazzo e non si meritava di certo una fine del genere». Vittoria Scarpa del Centro sociale Rivolta si preoccupa di quello che potrebbe succedere ora, dicendo: «La sparatoria di domenica sera rappresenta un fatto gravissimo ma che non va strumentalizzato per imporre il pugno di ferro. La proposta del sindaco Giorgio Orsoni di portare i militari a Marghera va respinta assolutamente. Non si tratta di militarizzare il territorio o di imporre lo stato di polizia: per prevenire la violenza bisogna mettere in atto politiche che promuovano la socialità». Mario Pozzan del coordinamento degli studenti medi aggiunge: «Bisogna rivitalizzare la Città Giardino, lasciando che siano i cittadini a riappropriarsi del territorio che è stato espropriato dalla criminalità. Sarebbe un errore militarizzare piazza Mercato». Opposta la visione di Alessandro Vianello della Lega Nord che dice: «Sono contento che finalmente il sindaco Orsoni sia d'accordo con quello che propongo da anni, cioè l'intervento dell'esercito. Pensare che anni fa quando avevo proposto la presenza dei militari in città, l'allora primo cittadino Cacciari mi aveva deriso». «Il richiamo ai militari», ha detto Federica De Rosa di Libera, «dovrebbe essere l'ultima ratio, in caso non dovesse bastare la polizia. Dobbiamo però valorizzare il presidio del territorio dei residenti perché i cittadini devono essere la prima sentinella». «Bisognerebbe offrire più occasioni di lavoro», afferma un senegalese di 25 anni, «per evitare l'aumento della manovalanza criminale». «Vivo da sempre a Marghera», afferma Niccolò Scroccaro, 24 anni, «ma fatti come questo mi fanno venire voglia di andarmene e non è giusto». Michele Bugliari ©RIPRODUZIONE RISERVATA