«I miei cari? In fondo al mare»

NOALE «Il presidente della Repubblica doveva darsi più da fare per otto italiani spariti, tra cui due bambine. Da lui non mi sento rappresentato». È il duro atto d'accusa che Romolo Guernieri, padre di Bruna, una delle persone sparite il 4 gennaio di cinque anni fa a Los Roques insieme al marito Paolo Durante e alle figlie, ha lanciato ieri dal salotto di "Pomeriggio Cinque". Incalzato dalle domande di Barbara D'Urso, Guernieri ha puntato il dito contro Napolitano. E il pubblico è esploso in un applauso. «Si è dato da fare molto di più per molto meno», ha detto il padre di Bruna, «alle nostre richieste, dal Quirinale ci è arrivata una lettera di risposta standard, peraltro con i nomi sbagliati. Una parente di un'altra persona che era sull'aereo di mia figlia ha chiesto di incontrare il Capo dello Stato. Niente da fare. Capisco in Venezuela, ma credevo che qua in Italia la vita umana avesse più valore, specie se di mezzo ci sono dei bambini». Guernieri ieri era negli studi di Canale 5 assieme a Giangavino Sulas, il giornalista di "Oggi" che nei giorni scorsi ha lanciato l'ipotesi che l'aereo su cui viaggiavano i Durante sia stato dirottato dai narcos. «Dopo cinque anni, io e mia moglie ci siamo fatti un'idea, ovvero che Bruna e la sua famiglia siano in mare. Se fosse diverso, sarebbe molto peggio», ha detto Romolo Guernieri, «là c'è il traffico di organi. Non posso pensarci, specie per le mie nipotine. Sono cose che non fanno dormire di notte». A Mediaset, il padre di Bruna ha incontrato casualmente anche un familiare dei Missoni che lavora là. Come già ripetuto nelle scorse ore ad Angela Missoni, sorella di Vittorio, Guernieri ha ribadito di stare allerta: «Cerchino di pressare le autorità venezuelane e controllino che le ricerche vengano davvero effettuate». In collegamento con gli studi di Canale 5 c'era Mario Pica, ex pilota e consulente della famiglia Durante-Guernieri, che ha ribadito come dell'aereo su cui viaggiava la famiglia ponzanese composta da papà Paolo, mamma Bruna e dalle piccole Emma Viola e Sofia «non sia mai stato trovato nulla». «Certo è un'anomalia che non vi siano segnali della caduta in mare dell'aereo», ha precisato Pica, pronto a partire per le nuove ricerche del velivolo scomparso il 4 gennaio 2008. Il tratto di mare individuato dai tecnici italiani e venezuelani verrà scandagliato in questa nuova ricerca con strumentazioni hi-tech a partire dalla fine del mese. «Rimandano queste ricerche da più di tre anni con scuse più che fantasiose», ha concluso Guernieri, «ora abbiamo il cronoprogramma. Devo dire grazie al Governo», ha concluso Romolo Guernieri nel suo intervento ieri in televisione, «per aver cofinanziato le ricerche». Rubina Bon ©RIPRODUZIONE RISERVATA