Mirco Bergamasco un recupero sprint In campo a febbraio?
di Fabrizio Zupo wROMA Aveva temuto un drammatico fine carriera anticipato, il 24 novembre a Firenze mentre lo portavano via in barella: Mirco Bergamasco a 43 giorni dalla frattura scomposta della rotula sinistra durante il test-match con l'Australia può ora pensare di tornare in campo nel lasso di un mese e magari festeggiare il suo 30º compleanno (sabato 23 febbraio, giorno di Italia-Galles a Roma) con una insperata riconvocazione in Nazionale. Tanto da lasciarsi scappare un cinguettìo di felicità su twitter: «Potrei essere pronto per le ultime due» (le partite contro l'Inghilterra a Londra il 10 marzo e contro l'Irlanda all'Olimpico il 16). Prima lo si dovrebbe vedere già in campo per il club, il Racing Parigi. Sarebbe un recupero incredibile, più di quello di Castrogiovanni l'anno scorso: costole rotte contro gli inglesi a febbraio e riapparizione contro la Scozia a marzo. Un passo indietro: siamo al 53' a Firenze quando in un attacco degli azzurri nato da una touche Mirco è placcato da due "aussie" e travolto dalla caduta di altri compagni. Cade avvitando il ginocchio, urla dal dolore. Castro lo guarda, si gira verso gli altri e sfrega i pugni come a mimare la torsione dei legamenti. Nella sfortuna le fasce muscolari e i tendini però non hanno subito lesioni, è la rotula ad essersi rotta in più pezzi. L'Italia chiude a meno 3 una partita da vincere o almeno pareggiare per colpa del solito "niente" con cui il piazzato di Orquera esce dai pali. All'80º Barnes non rischia e butta fuori l'ovale al piede per far suonare la sirena. Si perde ma almeno il placcaggio finale di Benvenuti su Ashley-Cooper lanciato in meta sommato alla sconfitta della Scozia con Samoa, valgono un balzo dal 12º al 10º posto dove non ci si affacciava da un lustro e che resterà almeno sino al 3 febbraio, esordio di Sei Nazioni contro la Francia. Intanto Mirco è già arrivato al Cto di Firenze dove viene operato da uno specialista del ginocchio: il padovano Francesco Giron, 46 anni, da ragazzo giocatore di rugby del Petrarca. Operazione riuscita, ma sui tempi non si sbilancia nessuno, si parla di 4-5 mesi. Il 6 Nazioni sembra perso e non solo. Un mese dopo, il 21 dicembre, Bergamasco jr. torna a Firenze per il controllo e riceve la buona notizia: il suo recupero è da sprint e brucia i tempi. Bastano 40 giorni per la saldatura più 30 di convalescenza. C'entra la volontà del padovano da 43 giorni a Milano dove, seguito dallo staff medico della Fir, sta seguendo un pesante percorso di riabilitazione fra piscina, terapie e palestra a vincere le ultime aderenze muscolari. LISTA AZZURRA. E giovedì Jacques Brunel, affiancato da Alfredo Gavazzi al suo primo 6 Nazioni da presidente, leggerà all'Olimpico la lista dei 30 azzurri. A 12 mesi dal suo esordio (11 match, 4 vittorie) il ct continuerà la rivoluzione gerarchica? Rispetto a novembre forse non ci saranno novità ma conferme: Francesco Minto su tutte. BONUS. Il "committee" del 6 Nazioni sta orientandosi per abbattere il tradizionale punteggio del torneo (2 punti vittoria, 1 pareggio, 0 il ko) per adottare quello utilizzato da tutti, Mondiali compresi, col sistema dei bonus (4 vittoria, 2 il pari, 0 il ko, 1 punto per chi vince con 4 mete o perde con meno di 7 punti). Un unico impiccio da "nulla": chi fa il grande slam (5 successi) può finire a 20 punti; però con 4 vittorie e 5 bonus si arriva primi e si alza la coppa. Anche sotto il cucchiaio di legno può essere evitato con 5 ko e 5 punti di bonus, se la penultima con un successo si ferma a quota 4 punti. SCOZIA. Dimessosi Robinson dopo il novembre nero (però a giugno aveva battuto l'Australia in trasferta), la Scozia imita l'Inghilterra e adotta l'interim: per 12 settimane si affida a Dean Ryan (ex nazionale inglese, ex tecnico Gloucester) e a Steve Scott ( Maus Cuttitta resta coach del pack). Mallett, dopo l'Inghilterra, resta in "panchina" anche per la panchina scozzese. ALL BLACKS GAY. Rainbow Wellington, associazione gay, chiede agli All Blacks di fare outing: chi è omosessuale lo dica, aiuterebbe i gay in Nuova Zelanda. Nessuna risposta. Ma Steve Gray, presentatore televisivo, ha rivelato:«Posso assicurare che tra gli All Blacks ci sono gay, perché sono stato a letto con uno di loro».