Caccia a Ruby, la testimone scomparsa
di Natalia Andreani wROMA Lei, Karima El Marough in arte Ruby Rubacuori, in aula non si è presentata. Non ha mandato certificato medico e nemmeno uno straccio di giustificazione nonostante gli avvocati di Berlusconi l'avessero citata come teste a difesa 4 settimane fa. Così l'udienza di ieri del processo per le notti di Arcore - quello che vede il Cavaliere imputato di prostituzione minorile e concussione aggravata - è di fatto saltata. E la cosa non è piaciuta per niente al Pm Ilda Boccassini che ha accusato i legali del Cavaliere di volere dilatare i tempi del processo per arrivare al voto. Ne è seguito un durissimo botta e risposta tra il magistrato e i difensori mentre il tribunale ha aggiornato l'udienza al 17 dicembre. Che Ruby non si sarebbe fatta viva, lo si sapeva già da mercoledì scorso, giorno in cui la difesa aveva notificato la circostanza al tribunale. Ma ieri mattina l'avvocato Paola Boccardi - uno dei legali di Berlusconi - davanti ai giudici non ha saputo dire nulla di più. «Ho cercato di mettermi in contatto con la ragazza, ma il suo cellulare è staccato e anche quello del suo ragazzo. Lei mi ha mandato un sms per dire che è all'estero, ma non ho la documentazione di questo viaggio e non so quando tornerà», ha detto Boccardi. Da qui la richiesta di riconvocarla per il 17 pur non potendone assicurare la presenza. Ilda Boccassini ha così perso la pazienza. E affermando di non credere a questa assenza «non documentata» ha chiesto al tribunale di dichiarare la teste decaduta e di fissare una nuova udienza prima di Natale per garantire il recupero di quella persa e la celerità del processo. «Io non credo a quello che ci viene prospettato in udienza, questa è una strategia per dilatare i tempi del processo e arrivare in campagna elettorale», ha detto chiaro il pm rivolgendosi ai titolari della difesa dell'ex premier, gli onorevoli Niccolò Ghedini e Piero Longo. Immediata la reazione di Ghedini: «Questo è intollerabile, questa è una aggressione alla difesa», ha tuonato. «Conosco le strategie della difesa dell'imputato Berlusconi da tempo», ha replicato secco il procuratore aggiunto. Ghedini è tornato all'attacco fuori dall'aula: «E' la procura di Milano che ha fretta di arrivare a sentenza prima delle elezioni. Sono loro che hanno aperto la campagna elettorale», ha polemizzato i ricordando che i reati contestati si prescriveranno nel 2025. E definendo quelle della Boccassini «teorie diffamatorie». Ai cronisti che gli chiedevano se durante la campagna l'ex premier ricorrerà al legittimo impedimento Ghedini ha poi risposto: «Valuteremo di volta in volta». Dopo un'ora e mezzo di camera di consiglio il tribunale ha comunque deciso di riconvocare Ruby per il 17 ritenendo la teste «non superflua né irrilevante». I giudici hanno dato mandato alla Polizia giudiziaria di rintracciarla «anche acquisendo notizie dalla famiglia d'origine e dal suo compagno». Il pm ha suggerito accertamenti presso gli uffici di immigrazione di diverse questure: «Se è andata all'estero dovrebbe risultare». La presidente del collegio, Giulia Turri, ha assicurato che «nulla resterà intentato». ©RIPRODUZIONE RISERVATA