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di Silvia Gorgi Trento e la montagna, Udine e il far east, Firenze e i popoli. Padova e il viaggio. Nasce una nuova rassegna cinematografica che sfugge ai generi classici e cerca distinzione e levatura internazionale su questo tema. È Detour Film Festival, dal 18 al 21 ottobre. Spiega il direttore artistico Marco Segato, già direttore dell'Euganea Film Festival; «Il viaggio non è una categoria, è una forzatura, ma è il nostro elemento centrale in quanto archetipo di qualsiasi forma narrativa: da Omero a Marco Polo, il viaggio è esperienza di vita. E può essere analizzato in modi assai differenti, dal viaggio introspettivo a quello di formazione, da quello di esplorazione al documentario antropologico. Volevamo lanciare spunti di riflessione su cosa significa muoversi oggi, nella società globale, in cui andare a Londra in aereo costa meno che andare a Roma in treno. Se andiamo oggi in piazza Tahiri potremmo filmare qualcosa che già domani sarà diverso. Il cinema ha il potere di fissare il contemporaneo più del presente». Nello staff del "Detour", direttore organizzativo è Silvia Ferri De Lazara di Fondazione March, presidente Francesco Bonsembiante di Jole Film: «Queste sinergie creative» ricorda Segato «dimostrano come in tempi di tagli di fondi alle istituzioni sia possibile attraverso la partecipazione privata. Lo stesso Bonsembiante, con Segre e "Io sono lì" candidati al David, dimostra come sia possibile sviluppare progetti autonomi liberi da commissioni scomode». Il festival, che si svolgerà al Porto Astra di Padova, comprende concorso internazionale, con presidente della giuria Enzo Monteleone. Sono stati selezionati dieci film da dieci paesi diversi, mettendo sullo stesso piano fiction e documentari e affiancando registi esordienti e autori affermati. Ritroveremo Mathieu Demy, figlio d'arte di Agnès Varda e Jacques Demy, con "Americano" con Salma Hayek, Geraldine Chaplin e Chiara Mastroianni. O Armin Linke e il suo "Alpi", cinema documentario, sette anni di racconto dello scenario naturale e umano della Alpi. Due i film provenienti dal Sud America: "Las Acacias" dell'argentino Pablo Giorgelli, e "Ulises" del cileno Óscar Godoy. Unico italiano "Riding for Jesus" di Sabrina Varani. Un documentario che racconta un gruppo di bikers cristiani alle prese con l'evangelizzazione di gang fuorilegge lungo le strade americane. E poi l'islandese "Á Annan Veg"; "Avé", del bulgaro Konstantin Bojanov; "Argentinian Lesson", di Wojciech Staron; "Behold the Lamb", dell'inglese John Mcllduff. Tutti i film selezionati non sono mai stati distribuiti in Italia. Oltre al concorso internazionale, la sezione "Omaggio all'autore" si focalizzerà su Werner Herzog e il suo cinema.