Regione: stop assunzioni nelle aziende controllate
convertToFormat FlatText fail di Simonetta Zanetti wVENEZIA La Regione blocca le assunzioni negli enti strumentali. Per i prossimi sei mesi le aziende regionali non potranno modificare gli organici – nè con contratti a tempo determinato né indeterminato – , o assegnare incarichi dirigenziali, salvo deroghe motivate che dovranno essere deliberate dalla Giunta. Discorso a parte per la sanità per cui lo stop riguarda il settore amministrativo, mentre le autorizzazioni su personale medico e sanitario spetteranno al segretario Mantoan. Il provvedimento rientra nell'ambito della razionalizzazione e il riordino degli enti strumentali della Regione e riguarda consorzi di bonifica, Avepa, Ater, Istituto regionale per le ville venete, Veneto agricoltura, Arpav, Esu, Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Veneto Lavoro, Scuola regionale veneta per la sicurezza e la polizia locale, Arss, Corecom e i parchi regionali di Colli Euganei, Fiume Sile, Delta del Po, Dolomiti D'Ampezzo, Lessinia. La Regione si è data sei mesi di tempo per monitorare i cambiamenti all'interno delle aziende nell'ambito della riorganizzazione – ad esempio l'assorbimento di 200 dipendenti Arpav in sanità – riservandosi eventuali proroghe. In questo caso i risparmi non sono quantificabili – spiega il vicepresidente del Veneto Marino Zorzato, titolare del provvedimento – ma la logica politica è che quello che succede nelle aziende ci venga comunicato. Un risparmio significativo, invece, è atteso dalla riduzione del servizio di vigilanza per le sedi della Giunta di Venezia, Mestre e Marghera nei palazzi Balbi, Linetti, ex Gazzettino, Sceriman e autorimessa regionale. Dal primo di gennaio il servizio di guardiania armata verrà eliminato ovunque a parte palazzo Balbi, potenziando dove necessario il portierato, da lunedì a sabato mattina, esclusi notturni e festivi, con la possibilità di valutare il servizio di ronde notturne. Secondo quanto stimato, il provvedimento comporterà un risparmio di poco meno di 700 mila euro (a fronte di una spesa di 1.004.133 euro Iva esclusa), rimodulando il rapporto con l'azienda appaltante (raggruppamento d'imprese tra Axitea e Civis), in scadenza il 31 gennaio 2013. Infine, la Giunta ha dato il via libera a due ricorsi in Corte Costituzionale: il primo sulla legittimità del decreto legge 138, in cui rivendica la competenza della Regione su temi quali il riordino dei Comuni e il numero dei consiglieri regionali. Il secondo, curato dal professor Bertolissi, contro l'illegittimità dei meccanismi sanzionatori e premiali relativi a Regioni, Province e Comuni.