Sipario in rosso a Mirano

MIRANO.Bilanci in rosso, la giunta si prepara a sciogliere la Miranoteatro Srl. Durissima l'arringa del sindaco Roberto Cappelletto: «Conti comunali prosciugati dal teatro, regalo di chi ha voluto una struttura del genere caricandola di 5 milioni di debiti. Adesso basta». E la società, interamente partecipata dal Comune, ha i mesi contati. Cappelletto snocciola i dati: «La legge ci impedisce di mantenere i contributi elargiti dal Comune alla società fino al 2007, morale della favola: ricavi in picchiata e perdite alle stelle. Non si può andare avanti cosi, spero tanto che il teatro fallisca. Riderò sopra le sue macerie». Parole durissime, che scatenano la bagarre tra le fila dell'opposizione. Ma il sindaco va per la sua strada. I bilanci del Teatro d'altronde non lasciano spazio a interpretazioni: negli ultimi tre anni il contenitore culturale inaugurato nel 2006 ha avuto perdite per un ammontare di 779 mila euro: 158 mila nel 2008, 271 nel 2009, 350 quest'anno. Una caduta verticale. Colpa dei mancati introiti provenienti dal Comune, che per legge non può più finanziare la società, dopo che anche gli introiti provenienti dai parcheggi a pagamento sono stati tagliati. Il decreto che mette in dubbio il futuro della Miranoteatro è quello targato Calderoli, che impone alle società con passivo di lungo corso di essere sciolte entro i primi mesi del nuovo anno. Secondo il sindaco rimane solo questa strada e il passaggio dell'immobile direttamente al Comune: «Ma almeno in questo modo possiamo controllarne le perdite - chiosa Cappelletto - la verità è che la giunta precedente mollava tra i 300 e i 500 mila euro all'anno nel teatro, sapendo che cosi non si poteva andare avanti. Infatti dal 2008 siamo passati a un contributo di soli 60 mila euro».
La replica tocca all'ex sindaco Gianni Fardin, che il teatro l'ha fortemente voluto e realizzato: «Non capisco perché tutto questo accanimento - afferma - c'è un mutuo in piedi, il passivo è normale durante l'ammortamento, come per realizzare strade o altre opere pubbliche. Per quanto riguarda lo scioglimento della società ho i miei dubbi: il decreto Calderoli fa salve le società con funzioni di tipo sociale e checché ne dica Cappelletto a me non pare che il Teatro di Mirano venda caramelle. Oltretutto sciogliere la Srl significa per il Comune pagare l'Iva che oggi ammonta a circa un milione e 300 mila euro. Facciano i loro conti».

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Filippo De Gaspari